Si avvia alla conquista della città più trendy d'Europa, si consolida negli Stati Uniti e, per lanciare il suo marchio di punta Intimissimi, è diventato anche produttore di un cortometraggio diretto da Sergio Castellitto e che dal 30 novembre si può vedere sul web. Il gruppo Calzedonia chiude il 2006 nel pieno dei festeggiamenti per i dieci anni del brand Intimissimi, ma anche con nuove aperture di monomarca all'estero e un fatturato globale che quest'anno arriverà a 630 milioni di euro, contro i 517 del 2005.
Sandro Veronesi, fondatore e presidente della società che nel 1986 lanciò il suo primo marchio, Calzedonia appunto, ha infatti deciso di ripartire dalla distribuzione. A fine 2006 il gruppo conterà nel complesso 2.250 negozi, di cui più di 1.000 in Italia e gli altri dislocati in 15 Paesi. Il brand Intimissimi fa la parte del leone e genera il 50% del fatturato del gruppo, mentre Calzedonia ne rappresenta il 40% e Tezenis, l'ultimo nato per un target di giovanissime, il 10%.
È proprio su Intimissimi che fa leva la società veneta per espandersi all'estero. A fine novembre è stato inaugurato un monomarca in Oxford street a Londra, il quarto nella capitale britannica: è questo un vero e proprio test d'ingresso nel mercato inglese che si protrarrà per tutto il primo semestre del 2007. «Dopodiché, se i risultati saranno quelli che ci aspettiamo» dice Veronesi, «apriremo altri punti vendita nel Paese e cominceremo ad avvicinare gli altri mercati europei nei quali non siamo presenti, Francia e Germania in testa».
L'obiettivo a mediolungo termine è radicarsi in Europa. Oggi Intimissimi è forte nel Sud e nell'Est Europa e riscuote successo in Russia e Stati Uniti, dove il marchio è entrato due anni fa. I monomarca hanno così superato quota 800 in dieci anni, fra cui 559 in Italia, 110 circa tra Spagna e Portogallo, 35 in Grecia. In America, in particolare, Intimissimi è presente con 160 negozi grazie a un accordo con la casa di lingerie Victoria's Secret, che dal 2007 distribuirà anche una linea di prodotti per il corpo con il marchio italiano.
Estratto da Economy del 8/12/06 a cura di Pambianconews