Positivi su Richemont, cauti su Hermès, negativi su Burberry. Gli analisti di Goldman Sachs, prendono spunto dalla recente pubblicazione delle trimestrali delle tre case di moda per analizzare i conti e ribadire la loro preferenza nei confronti delle azioni della controllata dalla famiglia sud-africana Rupert. Per la banca d´affari americana, il titolo del secondo gruppo del lusso (dopo Lvmh), a cui fanno capo marchi quali Cartier, Jaeger-LeCoultre, Piaget, Vacheron Constantin e Montblanc, ha tutte le carte in regola per mettere a segno ulteriori rialzi, dopo i già consistenti guadagni portati a casa da inizio anno (+16% dallo scorso gennaio).
La visione positiva sull´andamento futuro del titolo Richemont, quotato sul listino di Zurigo, trova conferma nel giudizio di acquisto, ribadito a buy (comprare) e nella contemporanea revisione al rialzo del prezzo obiettivo, ora fissato a 77 franchi svizzeri. Un valore, quest´ultimo, che incorpora un potenziale di rialzo del 13% circa rispetto alle quotazioni della scorsa settimana. Ad alimentare questo clima di ottimismo sulle azioni del gruppo elvetico hanno contribuito una serie di fattori. A partire dal bilancio semestrale, risultato nettamente superiore alle stime della casa di investimenti e del consensus del mercato. Ma non solo. Anche la capacità mostrata dall´azienda di tenere sotto controllo i costi e un processo di ristrutturazione considerata convincente fanno intravedere un biennio più positivo delle attese.
Nel primo semestre dell´esercizio 2006-2007 il gruppo ha registrato un aumento dell´utile netto del 22% a 645 milioni di euro, includendo la partecipazione nella britannica Bat. Il risultato netto delle sole attività nel lusso ha segnato un incremento del 37% a 371 milioni. Le vendite sono salite del 16% a 2,3 miliardi a fronte di un risultato operativo che è migliorato del 31% a 436 milioni.
Dal punto di vista geografico, l´Europa, l´Asia (ex Giappone) e l´America hanno segnato una crescita compresa tra il 18 e il 20%. Mentre il mercato nipponico, con un performance superiore a quella dei suoi principali concorrenti, ha mostrato un aumento delle vendite del 14%. Anche se a ottobre la crescita delle vendite è stata meno forte che negli altri mesi (+11%), Rupert ritiene che l´esercizio “sarà nettamente superiore al precedente”.
Estratto da Affari & Finanza del 27/11/06 a cura di Pambianconews