Alla vigilia della scadenza dei provvedimenti provvisori e con una maggioranza risicata, i dazi antidumping sulle calzature in cuoio importate da Cina e Vietnam sono una realtà. Il comitato degli ambasciatori permanenti dei 25 Paesi Ue (Coreper) ha raggiunto ieri un accordo sulla nuova proposta della Commissione. I tempi scendono da cinque a due anni, i dazi sono fissati al 16,5% per le scarpe che vengono dalla Cina, al 10% per quelle vietnamite. I voti a favore sono stati nove, quattro gli astenuti (che vengono conteggiati come favorevoli) e dodici i contrari.
Oggi la proposta andrà al consiglio dei ministri degli Interni a Lussemburgo per la ratifica. «Abbiamo vinto una battaglia, non certo la guerra», è il commento di Rossano Soldini (nella foto), presidente dell'Anci (l'associazione che riunisce i calzaturieri italiani). «Ma si tratta pur sempre di una vittoria importante, ottenuta anche grazie all'impegno dei rappresentanti del nostro Governo: prima il viceministro Adolfo Urso e ora la combattiva ministra Emma Bonino. Continueremo a lottare per dare un futuro al nostro settore, puntando all'obbligatorietà dell'etichettatura d'origine, prosegue Soldini».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 5/10/06 a cura di Pambianconews