Riflettori puntati sulla generazione dei trentenni in questa settimana della moda milanese, partita due giorni fa. Alcuni di loro sono considerati dai giornalisti e compratori internazionali delle vere promesse dello stilismo italiano. Sembrano venire da una stessa scuola di pensiero: sono paladini del made in Italy, sanno interpretare la sartorialità in modo contemporaneo e sono attenti al mercato. Niente a che fare con lo stile, fine a se stesso, degli anni Novanta. La moda per loro non è solo creatività, ma in buona misura prodotto. Insomma, sono dei bravi creativi, ma hanno anche uno spirito imprenditoriale.
Sulla passerella milanese in questi giorni sfileranno diversi nomi interessanti che cavalcano questa filosofia, ma conviene tenerne a mente almeno un paio sui quali puntano compratori e stampa. Albino D´Amato da un lato e Roberto Rimondi e Tommaso Aquilano dall´altro. Questi ultimi conosciuti e contesi dai più importanti buyer internazionali come “6267”. Due nomi che nel giro delle ultime due stagioni sono entrati nei department store più prestigiosi di Londra New York, Parigi e nelle boutique più belle italiane.
Aquilano e Rimondi sono già stati catturati da un noto marchio della moda, la Malo che fa capo ad It Holding e che, con occhio lungo, e se li è portati a casa. Da qualche mese li ha mesi a capo dell´ufficio stile. L´altro nome che conviene appuntarsi è quello di Albino D´Amato anche lui in passerella domani all´Istituto dei Ciechi in via Vivaio. Trentenne, pacato, un po´ schivo, e senza grilli per la testa. Idee brillanti e un gran lavorare.
Di questa nuova generazione di bravi trentenni dicono i compratori internazionali: «Hanno un nuovo senso di maturità». Insomma, sono definitivamente tramontati gli anni Novanta, quando si tendeva a fare troppa immagine e poca sostanza. «Ora si è tornati a voler costruire bene un capo e anche la collezione, commentano gli addetti ai lavori. E alcuni nomi di questa nuova generazione di trentenni hanno un approccio più realistico con la moda e sono subito competitivi sul mercato».
Estratto da Affari&Finanza del 25/09/06 a cura di Pambianconews