Sceicchi, magnati dell'industria e rockstar: sono in molti a pensare ai torinesi di Azimut-Benetti, quando desiderano uno yacht degno dei loro status. Uno degli ultimi è Ambrous Young, l'uomo d'affari orientale al quale è stato di recente consegnato «Ambrosia», un 65 metri che è lo yacht più tecnologicamente avanzato che il gruppo abbia mai prodotto.
Tutto comincia quando Paolo Vitelli, che ancora oggi dirige l'azienda che chiamò Azimut, meno di quarant'anni fa aprì ad Avigliana (Torino) una società per il noleggio di barche a vela. «Oggi il gruppo è leader europeo nei motoryacht e il primo al mondo nella produzione di yacht oltre i 24 metri» dice Federico Martini, 47 anni, direttore generale di Azimut Yacht e coamministratore delegato di Azimut-Benetti, la holding nata nel 1985 dalla fusione tra Azimut e Benetti.
Azimut è la società più grande del gruppo e produce imbarcazioni plananti tra i 39 e i 120 piedi. Le barche a dislocamento, studiate per percorrenze più lunghe a velocità più basse, sono invece la specialità di Benetti. Dal 1995 la casa ha registrato una crescita media dei 25% annuo. Dei 609 milioni fatturati nella stagione 2004-05 («L'anno nautico chiude formalmente il 31 agosto» precisa Martini), Azimut Yacht vale 320 milioni e Benetti circa 190; altri 100 circa nascono da altri produttori minori. «L'Europa è il nostro primo mercato» conferma Marini. «Vale il 50% del giro d'affari; gli Usa il 40%». Con sei sedi produttive in Italia, 2.300 dipendenti diretti e altrettanti nell'indotto, Azimut-Benetti è il primo cantiere nautico d'Europa e il terzo al mondo, con oltre 500 unità prodotte l'anno.
Estratto da Economy del 14/07/06 a cura di Pambianconews