Il gruppo del lusso Richemont, che nel 2005 ha visto esplodere del 22% il fatturato dell'orologeria, ha chiuso l'esercizio a marzo con una crescita del giro d'affari del 17% (il 16% a tassi costanti) a 4,3 miliardi di euro. Un risultato superiore alle stime degli analisti (tra 4,22 e 4,27 miliardi), cui hanno contribuito tutti i marchi del gruppo svizzero. Compreso Chloé, le cui vendite sono più che raddoppiate nel corso dell'anno. Nella gioielleria, Cartier ha brillato anche quest'anno grazie all'aumento della domanda negli Stati Uniti, in Giappone e nell'area Asia Pacific. Van Cleef è stato invece decisamente più richiesto nel Vecchio Continente.
Nel complesso la gioielleria ha visto crescere le vendite a 2,2 miliardi segnando un +15% rispetto all'anno precedente. L'orologeria di Vacheron Constantin ha beneficiato degli effetti postivi legati alle celebrazioni dei 250 anni (nel 2005), mentre Panerai e Iwc hanno segnalato una crescita delle vendite a due cifre consentendo alla divisione di realizzare 1,06 miliardi di vendite. Bene anche le attività legata agli strumenti per la scrittura (+17%) grazie alla forza del marchio Montblanc e quelle degli accessori (+9%) con il brand Alfred Dunhill, molto richiesto in Asia. Il resto delle attività del colosso del lusso, fra cui principalmente Chloé, è cresciuto del 32% a 238 milioni.
«Il gruppo nel suo insieme ha beneficiato di una forte ripresa della domanda generata da un contesto economico favorevole ai nostri marchi», spiegano fonti ufficiali del gruppo, sottolineando che negli Stati Uniti le vendite sono salite del 26%o.
Estratto da Finanza&Mercati del 26/04/06 a cura di Pambianconews