Il mercato boccia la trimestrale giapponese di Tiffany. Ieri il gioielliere americano ha diffuso i conti relativi al terzo trimestre dell'esercizio in corso, che hanno evidenziato un utile netto salito a 23,8 milioni di dollari dai 17,4 milioni di un anno fa, su un giro d'affari totale che nel trimestre ha raggiunto quota 500,1 milioni di dollari (più 8,4% su base annua). Un risultato leggermente inferiore alle stime degli analisti, che si attendevano ricavi per 505 milioni di dollari. L'attivo per azione ha invece centrato le previsioni, attestandosi a 16 centesimi. Nonostante la crescita generale, che è stata anche favorita dal rialzo dei prezzi sul mercato americano, una nota dolente è venuta dal Giappone.
I dati relativi Paese del Sol Levante, il secondo mercato di Tiffany, hanno infatti messo in luce una fase di stallo, che non ha prodotto peggioramenti, ma neppure miglioramenti rispetto al terzo trimestre del 2004. Immediate le ripercussioni borsistiche. Ieri a Wall Street, nei primi minuti di contrattazioni, le quotazioni della maison sono arrivate a perdere fino al 5 per cento. «Dopo l'incremento dell'1 per cento segnato nelle vendite comparate del mercato nipponico durante il secondo trimestre, per il terzo trimestre i trader si aspettavano risultati più positivi», ha commentato Alan Rifkin, di Lehman Brothers.
Estratto da Finanza&Mercati del 1/12/05 a cura di Pambianconews