Un grande shopping mall in India, un centro commerciale a Nuova Delhi o a Bombay riservato ai prodotti italiani di lusso e destinato a diventare polo di attrazione per tutta la metropoli. Sarà questo il punto di partenza di Altagamma, l'associazione cui partecipa una sessantina di imprese del lusso per un giro d'affari complessivo di 17,7 miliardi di euro. Le prime trattative per aprire le porte del grande mercato asiatico sono già state avviate con il Governo indiano.
Perché proprio l'India? Il perché lo spiega Michele Norsa, amministratore delegato di Valentino fashion group, che a novembre aprirà il primo negozio Valentino a Nuova Delhi, mentre Marzotto già da alcuni anni possiede una partecipazione di minoranza nella Givo, società Indiana, quotata in Borsa, che produce abbigIiamento uomo di fascia media. «È un Paese che offre straordinarie opportunità, dice Norsa, coordinatore del gruppo di lavoro Altagamma per lo sviluppo del business, molto più giovane della Cina: ci sono 400 milioni di abitanti tra 18 a 25 anni.
Le controindicazioni non mancano. Ma su questo Altagamma sta lavorando. «Al ministro, spiega Ferragamo, abbiamo sottolineato tre aspetti da sistemare in tempi rapidi. Il primo è la necessità di ridurre i dazi, un processo già avviato: oggi sono tra il 28 e il 35% e l'anno prossimo dovrebbero scendere sotto il 20%. Il secondo è l'abolizione delle barriere non tariffarie, a partire dalla burocrazia: su questo aspetto stiamo preparando un dossier con le esperienze dei nostri imprenditori. II terzo punto riguarda le distorsioni normative più rilevanti, come il fatto che un'impresa straniera non può essere titolare di una licenza di distribuzione commerciale né avere la proprietà dei muri di un negozio».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 11/10/05 a cura di Pambianconews