Il compromesso raggiunto tra Ue e Cina a un segnale positivo. Le polemiche sulle quote devono diventare un ricordo: la prossima battaglia per sostenere il tessile italiano è quella sull'obbligatorietà dell'etichetta d'origine per i prodotti di provenienza extra Ue. E' questa, con piccole variazioni, l' opinione di produttori a associazioni del settore.
Per Paolo Zegna, presidente delta federazione Smi-Ati, "l'accordo è una buona notizia" ma "il modo migliore per arrivare a un mercato veramente free and fair non può che essere l'obbligatorietà delta etichettatura di origine, molto contrastata dai Paesi del Nord Europa)". "Le quote sono una strategia di breve periodo, spiega Mario Boselli, presidente della Camera delta moda italiana. Sul medio e lungo periodo dobbiamo impegnarci per il “made in” e per costruire una cooperazione, nel campo tessile e della moda, tra Europa a Paesi del Mediterraneo».
Ma c'e anche chi, pur aspettando di vedere i dettagli dell'intesa, è assai deluso. "Per il nostro settore l'accordo è insoddisfacente, e lo stesso vale per come è stato raggiunto, dice Stefano Beraldo, membro esecutivo di Federdistribuzione. Il fallimento del sistema delle quote è sotto gli occhi di tutti. Invece di una semplice sanatoria dettata anche da ragioni politiche ci saremmo aspettati la revisione dei limiti fissati a giugno. Sbagliare a possibile. Perseverare a diabolico" .
Estratto da Il Sole 24 Ore del 6/09/05 a cura di Pambianconews