Salvaguardare l'accordo sulla limitazione delle importazioni tessili cinesi in Europa per regolamentare i flussi commerciali futuri, ma approvando una sanatoria che permetta di far arrivare a destinazione le merci ora ferme in dogana. Sono questi i due pilastri della proposta che il commissario europeo al Commercio, Peter Mandelson, ha caldeggiato ieri all'Europarlamento e con lettere inviate a vari capi di Stato europei, tra i quali il premier francese Dominique de Villpepin e il presidente di turno dell'Unione e suo partner politico di lunga data, Tony Blair.
Se già in settimana emergesse una maggioranza qualificata di Paesi a favore della proposta Mandelson, le merci ferme nei porti potrebbero cominciare a essere sbloccate già la settimana prossima, altrimenti i tempi si allungheranno.
«Mi appello agli Stati membri perché accettino le mie proposte, ha dichiarato Mandelson di fronte alla Commissione commercio dell'Europarlamento, e appoggino i miei sforzi di preservare un accordo con la Cina che ci è prezioso e di trovare una soluzione ragionevole al problema della sua applicazione».
«Non credo che l'accordo tessile di Shanghai sarà sostenibile se non sblocchiamo i beni attualmente fermi alle frontiere», ha affermato, aggiungendo che «le conseguenze di non operare in questa direzione costituirebbero un severo problema economica per molti piccoli negozianti e per gli operatori di media dimensione».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 31/08/05 a cura di Pambianconews