«No, grazie: il mio contributo all'azienda l'ho già dato. Ora ho altri impegni che mi appassionano». Paolo Marzotto, fratello maggiore di Pietro, da cui ha rilevato con altri due soci (la Finanziaria Canova e Antonio Favrin) il 17,42% dell'azienda di famiglia, di entrare nel consiglio del gruppo di Valdagno non ne vuole sapere.
Dottor Marzotto, un posto nel consiglio di amministrazione del gruppo che porta il suo nome le spetta, o no?
Non ci tengo e non è questo il mio obiettivo. Un anno fa sono uscito da ogni carica e ho abbastanza anni per pensare a rimettermi in gioco. E poi gli attuali membri del consiglio sono di alto profilo e hanno la fiducia mia e dei miei familiari.
E allora perchè questo acquisto?
Ha idea di cosa voglia dire il 17,43% di un gruppo che ha il 35% di flottante? Sarebbe stato assurdo permettere a mani esterne di rilevare la quota di Pietro.
Perchè non prenderla insieme agli altri fratelli? Invece avete annunciato la costituzione di un secondo sindacato di blocco che ha il 28,02 per cento. Così si dà credito alla tesi di chi ritiene che in famiglia c'è frattura?
Non c'è alcuna rottura in famiglia. In giro si dicono troppe cose che non hanno niente di vero. Se Pietro ha venduto avrà i suoi buoni motivi. Per quanto mi riguarda, posso dire che ho fatto ciò che mi sembrava la cosa più giusta da fare. Acquistare.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 15/06/04 a cura di Pambianconews