Portofino, per tre giorni, quando iniziano le regate di primavera, è la terra della famiglia Zegna. Da 23 anni, il secondo weekend di maggio, Paolo, Benedetta, Gildo, Anna, Laura e Renata sono qui, a gareggiare, a divertirsi, a legare sport e moda, tessuti e vento. A Portofino le vele c'erano anche prima, loro, arrivati dalle montagne di Biella, le hanno rese un evento. Tutto comincia con l'incontro tra Aldo Zegna e Beppe Croce. Aldo vestiva il lusso maschile, Beppe era il presidente dello Yacht Club Italiano. Il Golfo del Tigullio era lo scenario adatto. Il sogno era cambiare il mondo della vela, aggregare un gruppo di appassionati, cercare talenti, dare a Portofino un appuntamento fisso. Ventitré anni fa era come ritrovarsi in un piccolo club, un appuntamento per pochi. Poi, con gli anni, il gruppo è cresciuto. I nomi si sono fatti sempre più famosi.
«Mio padre è nato all'ombra del Monte Rosa, racconta Anna Zegna, e il mare lo ha visto per la prima volta a 18 anni. Ed è una cosa che mi è sempre sembrata strana. Il suo amore è nato più tardi. Quando la nostra azienda trovò un modo per trattare la lana in modo da renderla idrorepellente. Era perfetta per chi andava a vela. Erano gli anni '70. Nacque la linea yachting Zegna. Alcuni armatori ci chiesero di vestire gli equipaggi, di personalizzare la loro squadra».
La storia degli Zegna comincia nel 1910 a Trivero, con un imprenditore che aveva il sogno di trovare il tessuto perfetto. «Mio nonno Ermenegildo», dice Anna. «Lui capì, racconta, che l'era dei sarti stava finendo, ma bisognava trovare il modo di vendere giacche e pantaloni di qualità superiore in larga scala. Noi abbiamo negozi in tutto il mondo, e ovunque ci commissionano abiti su misura. Mio nonno era un sarto che ha cambiato rotta e cercato il mare aperto. Forse è per questo che amiamo la vela».
Estratto da Il Giornale del 19/05/04 a cura di Pambianconews