Una santa alleanza fra gruppi conservatori e femministe ha costretto Abercrombie & Fitch a ritirare dal mercato l'ultimo numero della sua rivista trimestrale e a cessarne definitivamente la pubblicazione. Il numero natalizio del magazine patinato – in vendita nei 700 negozi americani della catena di abbigliamento per adolescenti e giovani dai gusti sofisticati e costosi – aveva in copertina una foto di sesso di gruppo. E' stata l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso delle proteste, che hanno sempre accompagnato la rivista fin dalla nascita nel '97.
Sul Wall Street Journal di mercoledì scorso è uscita una pagina di pubblicità a cura di uno dei gruppi leader della contestazione, i Citizens for Community Values, che invitava il pubblico a disinvestire dalle azioni di Abercrombie spiegando: questa società «invade il mercato giovanile con un'overdose di sesso e auto-gratificazione, tutto nel nome dei profitti degli azionisti. E' ora che sia chiamata a rispondere del suo inquinamento culturale». Dall'inizio di dicembre le quotazioni di Abercrombie sono in effetti crollate del 16% (con indice S&P500 stabile), ma negli ultimi tre anni hanno reso il 20% contro perdite del 20% della media del mercato. Dunque non è possibile sapere se il recente scivolone sia un effetto della controversia suscitata dal magazine o solo il segnale che gli investitori sono preoccupati per il business di Abercrombie, che su 39 degli ultimi 46 mesi è stato in calo.
Estratto da CorrierEconomia del 15/12/03 a cura di Pambianconews