Rallentano i conti di Fin.part nel trimestre chiuso il 30 settembre. E a fare le spese del difficile momento della holding milanese è Silvano Storer che ieri ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato (ruolo condiviso con Gianluigi Facchini). Il manager, ex ad di Marzotto (e prima di Benetton), era arrivato in Fin.part nel febbraio 2002, nel momento di massima espansione del gruppo. Che in seguito ha infilato una crisi da cui sta faticosamente cercando di riprendersi a colpi di dismissioni. I risultati approvati ieri dal board (con qualche giorno di anticipo sul programma) evidenziano una frenata trimestrale del fatturato (120 milioni contro 157 nel 2002) e dei margini (mol fermo a 6 milioni contro i 21,4 precedenti).
Sui nove mesi, Fin.part ha chiuso con ricavi in frenata dell'1,5% a parità di perimetro (sono state cedute Moncler, Maska, Iniziative Immobiliari e Star) e una perdita netta superiore a 55 milioni contro un rosso di 35 milioni nel 2002. A pesare sui conti il peggioramento della situazione di Cerruti e l'accantonamento di 15 milioni per rischi di deprezzamento degli asset societari. La posizione finanziaria netta, negativa per 364,8 milioni, è comunque più «leggera» rispetto ai 534,2 milioni dello scorso settembre.
Estratto da Finanza&Mercati del 13/11/03 a cura di Pambianconews