Fino a poco tempo fa sembrava avviata a un triste declino tanto che c'era già chi parlava di ricorso alla bancarotta. Invece Gap, la catena di abbigliamento casual più famosa degli Stati Uniti, ha sorpreso tutti riuscendo a compiere una miracolosa inversione di rotta. In maggio, l'azienda ha registrato un aumento delle vendite del 14% a quota 1,1 miliardi di dollari contro i 995 dello stesso periodo dello scorso anno. Una performance che ha lasciato sbalorditi gli osservatori, tanto più che gli altri principali retailer hanno riportato aumenti del fatturato molto più contenuti.
«Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti, hanno spiegato dall'azienda, perché tutte le divisioni hanno registrato un aumento del giro di affari rispetto al 2002. Sono migliorati i nostri margini operativi e siamo riusciti a ridurre le giacenze di magazzino. In generale, il riposizionamento della nostra compagnia ha dato i frutti sperati, soprattutto nel reparto donne dove le nostre tuniche si stanno rivelando come uno degli articoli più richiesti per l'estate».
In realtà i dati di maggio hanno confermato un trend già iniziato con il nuovo anno: da gennaio ad oggi le vendite sono aumentate del 15% a quota 4,5 miliardi di dollari con una crescita del fatturato nei negozi aperti da almeno un anno del 12 per cento. Tutto merito della decisione del nuovo amministratore delegato Paul Presser di riportare l'azienda all'antico, cioè di tornare a mirare al pubblico dei trentenni in cerca di un abbigliamento elegante ma rilassato per il tempo libero, anziché cercare di prendere all'amo il segmento più volatile dei teenager su cui Gap aveva puntato negli ultimi tre anni senza però mai riuscire a farvi breccia.
Estratto da Finanza & Mercati del 6/06/03 a cura di Pambianconews