Stavolta non è la camorra, non è la pizza, nè la città invasa dai rifiuti, che pure ha interessato la stampa di mezzo mondo. Stavolta a raccontare Napoli è 'solo' una cravatta. L'accessorio maschile più antico e più resistente al cambiamento delle mode, è l'ultimo miracolo napoletano di cui si occupa il Wall Street Journal. L'autorevole quotidiano statunitense dedica infatti la prima pagina di venerdì scorso al 'demiurgo' della cravatta made in Naples, Maurizio Marinella intervistato da una inviata nel suo piccolo negozio alla Riviera di Chiaia.
Il pezzo del Wsj parla di colli regali targati Marinella come quello di re Juan Carlos, e di quelli dei leader mondiali: Bill Clinton (''che usa cravatte più corte rispetto alla sua altezza per via del collo lungo''), Helmut Kohl, o di quelli dei grandi industriali come Giovanni Agnelli. ''Tra i clienti importanti di Marinella, spiega il Wsj che ricorda anche le lunghe cravatte fatte a mano per il grosso collo di Boris Eltsin, vi sono Francesco Cossiga, Giulio Andreotti e il primo ministro Silvio Berlusconi che preferisce le cravatte blu a punta di spillo. Ma nel piccolo negozio dell'artigiano è custodita una penna a sfera dono di Francoise Mitterrand e una lettera del presidente Usa George W.Bush appesa come un quadro''.
Ma il Wsj, come è sua principale indole, ha fatto anche un po' i conti in tasca a Maurizio Marinella (nel 2002 il fatturato è stato di 8,3 milioni di euro) spiegando che il sarto napoletano ha aperto da un anno anche uno spazio a Milano.
Estratto da Ansa.it del 26/05/03 a cura di Pambianconews