«Chiudere quest'anno in linea con l'anno scorso sarebbe già un obiettivo grandioso» commentano Paolo e Gildo Zegna alla guida del gruppo Ermenegildo Zegna. «Ma, aggiungono, questa stima, più plausibile alla fine del primo trimestre, adesso non possiamo più darla per certa». A rendere incerte le stime che gli Zegna avevano dato a fine marzo è l'incognita legata alla polmonite atipica che butta un'ombra sui mercati del sud est asiatico e non solo. La speranza è che l'incognita Sars non diventi una certezza in negativo. In questo caso il 2003 rimarrà fermo ai conti del 2002 con un utile netto di 37,3 milioni di euro e un fatturato consolidato di 661,3 milioni di euro (-3,6).
Prosegue la politica di espansione nell'Europa dell'Est, Russia in testa dove il gruppo ha appena aperto un negozio a San Pietroburgo. Una bandierina l'ha piantata anche in Italia con l'inaugurazione, una settimana fa, di una boutique sulla piazzetta di Portofino in occasione del trofeo Zegna. A raccontare l'andamento del marchio nei principali mercati sono i due cugini Zegna, Gildo e Paolo.
Come state affrontando l'emergenza Sars?
(Paolo) «Negli ultimi due mesi a Hong Kong e Singapore e nelle ultime tre settimane a Pechino è stato registrato un calo del 50%-60% del business rispetto ad un anno fa. Taiwan per adesso resiste bene. Stiamo preparando un #'contingency plan'' in caso la malattia andasse fuori controllo e dovesse perdurare nel terzo trimestre. In questo caso dovremmo fare attenzione ai costi di gestione. Nel caso la Sars si dovesse fermare stiamo vedendo come attirare i clienti che sono stati bloccati per mesi e che a quel punto avranno voglia di uscire e fare shopping».
Intanto il dollaro debole penalizza i conti del lusso. Come vi difendete?
(Gildo) «Quest'anno le aziende organizzate hanno fatto una copertura sulla valuta. L'anno prossimo ci saranno conseguenze più pesanti. Noi faremo una grossa attenzione ai costi. Ma siccome i margini si affievoliscono bisogna guadagnare quote di mercato. Ci difendiamo anche con tutti nuovi progetti: dal profumo alle scarpe, dalla pelletteria all'apertura dei nuovi mercati e dei negozi attraverso il quale facciamo il 50% del fatturato del marchio».
A quando la ripresa del settore?
(Gildo) «Il 2004 sarà meno difficile del 2003. L'anno prossimo l'America si riprenderà. L'Asia, Sars permettendo, riprenderà la sua corsa. Ma bisogna vedere se riesce a risollevarsi l'Europa, con politiche fiscaIi più interessanti per chi vuole investire e con riforme che facciano ripartire i consumi. Una cosa è certa: bisogna dimenticare i margini di guadagno del 2000».
Estratto da Affari & Finanza del 19/05/03 a cura di Pambianconews