Adesso, la parola d'ordine è «lavorare». Chiuso quello che è stato vissuto come uno strappo e che ha visto buona parte della nuova generazione dei Marzotto unirsi in un patto di sindacato che non comprende Pietro Marzotto, l'uomo che negli ultimi trent'anni ha guidato il gruppo del tessile-abbigliamento, la società si è ripiegata sul business. «Ora è il momento di fare, dice Gaetano Marzotto, il presidente di Pitti Immagine che con Andrea Donà Dalle Rose è stato un po' il capofila del cambiamento. Il patto, spiega, è stato fatto per raggiungere qualcosa, cioè il rilancio del gruppo: in poco tempo il mercato è cambiato in modo straordinario e il nuovo management lo sta affrontando con la fiducia di tutti gli azionisti, uniti e compatti; cosa che il frazionamento delle azioni dovuto al cambio generazionale avrebbe potuto pregiudicare».
In attesa di capire se ci saranno seguiti ulteriori, l'azienda si riorganizza. E mette in luce una coppia di Marzotto al comando, Luca e Matteo. Il più conosciuto tra i due cugini, forse anche per le sue incursioni nella cronaca rosa, è Matteo, in azienda da dodici anni. E' stato considerato finora l'erede di Pietro. Oggi è condirettore generale del settore abbigliamento di Marzotto, nonché direttore generale operativo di Valentino. Il nuovo Marzotto che sale di peso è il più giovane Luca, uno dei quattro figli di Vittorio Emanuele: nei giorni scorsi è stato nominato direttore generale di Marlboro Classics, dove sostituisce Gunter Juska (va a fare il direttore marketing al gruppo Tacchini). Marlboro è una licenza, un business da 150 milioni di euro di ricavi, dunque, meno del 10% del giro d'affari complessivo del gruppo, ma è anche, spiegano al gruppo, l'area più profittevole e in forte espansione del settore abbigliamento di Marzotto dopo Hugo Boss.
Il primo a complimentarsi per la nomina è Matteo: «Luca dice, ha avuto un ruolo molto importante, coraggioso, in questi anni. E' stato diversi anni fuori dall'Italia e Marzotto ha curato il proprio business in Estremo Oriente grazie a lui». Trentasei anni, carattere estroverso, grande sportivo, single, «ottimista per natura», come si definisce, figlio di Umberto e di Marta Marzotto, Matteo vede spesso sottolineato solo il lato mondano. «E' uno che lavora duramente e con passione», lo ha difeso anche recentemente Pietro. Che è stato quello che più di altri lo ha spinto a impegnarsi nel gruppo.
Estratto da CorrierEconomia del 19/05/03 a cura di Pambianconews