Sars, guerra, terrorismo e congiuntura economica negativa: questi sono i quattro cavalieri (neri) con cui il lusso europeo dovrà fare i conti nei prossimi mesi. I riferimenti apocalittici emergono da un lungo report diffuso ieri da Goldman Sachs sul settore. E sembrano appropriati, poiché per le aziende del comparto, che legano gran parte del proprio giro d'affari allo shopping da viaggio, le prospettive sono tutt'altro the rosee: la banca d'investimento americana stima una contrazione degli utili previsti nel 2003 pari al 10%, cui seguirà un ulteriore taglio del 6% nell'anno successivo.
Gli acquisti effettuati in viaggio rappresentano circa il 33% delle vendite complessive, perciò «riteniamo, spiega Luca Cipiccia dalla Goldman Sachs di Londra, che gli utili potrebbero addirittura ridursi del 23% in questo esercizio. A limitare la contrazione è la forte potenzialità di taglio dei costi che contraddistingue le aziende considerate. Di conseguenza, «nonostante la conclusione del conflitto in Irak e i primi segnali di contenimento della Sars, continua Cipiccia, manteniamo cautela sul settore. E questo anche se il campione di titoli esaminati (Lvmh, Gucci, C. Dior, Hermes, Luxottica, Bulgari, Swatch) ha nel complesso sottoperformato l'indice Ftse europeo del 7% nell'ultimo mese».
Ad aggravare la situazione contribuisce il Giappone, che non mostra segni di ripresa dalla recessione: il Paese del Sol Levante rappresenta da solo il 27% delle vendite, ma gli acquisti totali effettuati dai consumatori nipponici (in patria e all'estero) arrivano a coprire il 40% del fatturato totale. Tra i titoli più esposti ci sono Lvmh e Dior (39% di vendite al travel), Gucci (38%) ed Hermes (27%).
Estratto da Finanza & Mercati del 9/05/03 a cura di Pambianconews