La moda non segue la tendenza. Almeno nelle relazioni industriali. Aziende e sindacati si sono presentati compatti davanti al Governo, d'accordo sulle priorità per il rilancio del settore. L'unità delle parti sociali, rara di questi tempi, è servita a far ripartire l'osservatorio sul sistema moda del ministero delle Attività produttive, fermo da più di sette mesi. Mercoledì prossimo si riuniranno tre gruppi di lavoro e si ritroveranno una volta alla settimana fino al 31 marzo, quando Governo e parti sociali valuteranno le loro proposte.
«Il tavolo è stato rimesso in moto in silenzio negli ultimi mesi, dice Vittorio Giulini, presidente di Sistema moda Italia: con i sindacati c'è una forte identità di sistema, un perfetto allineamento sul valore della filiera. Apprezziamo il loro pragmatismo e finalmente constatiamo che a livello politico si è presa coscienza dell'importanza del settore per il made in Italy».
«L'aspetto concreto e positivo, sottolinea il presidente dell'Associazione tessile, Rino Bonomi, è che il sottosegretario Valducci si è impegnato ad attivare subito i gruppi di lavoro: questo va a colmare la scarsa attenzione che c'è stata in passato. Ci auguriamo che il confronto abbia un peso in vista del semestre di presidenza europeo dell'Italia, a partire da luglio, dal momento che molte decisioni vanno assunte in sede comunitaria».
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Sole 24 Ore del 28/02/03 a cura di Pambianconews