L'uscita di Paolo Ricotti, amministratore delegato. Il break up del gruppo con successiva cessione dei magazzini storici a marchio Coin e un fondo di private equity. L'Opa del presidente Vittorio Coin su quel 35% della società nelle mani del fratello Pier Giorgio. E il successivo delisting del titolo. è questa la serrata sequenza di avvenimenti che si svolgeranno in casa Coin nei prossimi giorni.
Sullo sfondo incombono i conti non certo entusiasmanti del gruppo che, solo nei primi sei mesi del 2002, ha registrato un calo dei ricavi di quasi il 12% accusando una riduzione del 50% del mol con conseguente chiusura di 40 punti vendita. Grande regista di questo emozionante intreccio è lo stesso Ricotti, il manager che ha portato Coin in Borsa, che ha gestito l'acquisizione della Standa e che ha avviato il processo di internazionalizzazione del gruppo.
E sarà ancora Ricotti che, con il suo intervento, metterà la parola fine all'interminabile dinasty che negli ultimi anni ha messo l'uno contro l'altro i due fratelli Coin.
Il 31 gennaio Ricotti rassegnerà le dimissioni e passerà al fondo di private equity Bridgepoint che rileverà i magazzini con marchio Coin cercando di rilanciarli.
Estratto da Finanza & Mercati del 29/01/03 a cura di Pambianconews