«Il fatturato consolidato del 2002 ha chiuso con una crescita a doppia cifra ben oltre il 10% superando così ampiamente i 600 milioni di euro. Ma non voglio parlare di cifre: primo perché non voglio fare la figura dell'arrogante, perché preferisco essere noto per la qualità del lavoro, e poi perché non mi faccio stressare dai numeri come chi è quotato in Borsa. Per gestire il business punto sulla creatività come per lo stile». Renzo Rosso, patron della Diesel, è alla sfilata New York Industrie, marchio che controlla attraverso la Staff International. E, nonostante affermi che i numeri non sono il suo forte, è soddisfatto del turnaround dei conti della Staff, rilevata nell'aprile 2000 in balia di problemi finanziari.
Rosso, dunque siete arrivati al pareggio dei conti per Staff?
«Sì, con un anno di anticipo. Quindi da quest'anno si comincia a guadagnare, con ricavi previsti in aumento ad almeno 40 milioni di euro rispetto ai 30 milioni del 2002».
Torniamo a Diesel: sembra che per voi la crisi del mercato non esista…
«A differenza di molti marchi nel mondo della moda, abbiamo programmato bene la crescita e, soprattutto, abbiamo fatto e continueremo a fare scelte controcorrente: ad esempio, negozi diversi l'uno dall'altro e con prodotti che da una parte il consumatore trova e dall'altra no, per stimolare lo shopping. Da noi non esiste lo standard, la fotocopia. Nel negozio di Londra non ci sono gli stessi abiti di quello di Tokyo o San Francisco».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 16/01/03 a cura di Pambianconews