Emergono ulteriori dettagli sulla successione di Giorgio Armani. Dopo le indiscrezioni della scorsa settimana, con la menzione al coinvolgimento di soggetti di puro investimento (grazie all’introduzione di due categorie di azioni prive di diritto di voto), il Corriere della Sera parla ora di un futuro “con la porta aperta sulla Borsa”. Le informazioni arrivano da un documento riservato, secondo cui la Giorgio Armani del futuro darà “priorità allo sviluppo continuo a livello globale del nome ‘Armani'”, alla “ricerca di uno stile essenziale, moderno, elegante e non ostentato”. L’azienda avrà sei categorie di azionisti nel capitale, tutti uguali davanti al dividendo (solo “il 50% degli utili netti verrà ripartito”), ma alcuni avranno il triplo dei voti e il diritto a nominare l’AD.
Approvato in un’assemblea straordinaria del 2016, integrato a settembre con l’introduzione delle azioni senza voto, lo statuto sarà formalmente adottato “con effetto dalla data di apertura della successione del signor Giorgio Armani”. È la base su cui si innesterà l’eredità dello stilista, che oggi possiede il 99,9% di un gruppo da 8.700 dipendenti. Lo 0,1% fa capo alla Fondazione Giorgio Armani, che – ricorda il quotidiano italiano – “sarà l’ago della bilancia”.
Il Gruppo Armani ha chiuso il 2022 con un fatturato consolidato di 2,35 miliardi di euro, in aumento del 16,5% rispetto al 2021 e superiore al turnover del 2019 (allora i ricavi netti si erano attestati a quota 2,158 miliardi di euro). Nell’anno l’ebit ha toccato quota 202,5 milioni di euro, in crescita del 30% rispetto al 2021. L’utile netto ante imposte si è attestato a 218 milioni di euro, in aumento del 16,4% rispetto al 2021 e del 24,5% rispetto ai livelli pre-pandemici registrati nel 2019.
“Armani – ricordava L’Economia del Corriere nelle scorse settimane – non ha eredi diretti. Ha tre nipoti: Silvana e Roberta, figlie del fratello Sergio scomparso anni fa e Andrea Camerana figlio della sorella Rosanna. Sono tutti in consiglio, dove siedono anche il manager e amico dello stilista, Pantaleo Dell’Orco e l’imprenditore Federico Marchetti, fondatore di Yoox“.
Nel dettaglio dello statuto, “dalla A alla F sono previste sei categorie di azioni, oltre alle due senza voto introdotte successivamente”, spiega sempre il Corriere della Sera. I soci A avranno il 30% del capitale, quelli F il 10%, tutti gli altri il 15% a testa. Ma ogni azione A darà diritto a 1,33 voti e ogni F a 3 voti. Dunque A+F pur con il 40% del capitale avranno oltre il 53% dei voti nelle assemblee. Inoltre i soci A hanno diritto di nominare tre consiglieri, tra cui sarà scelto il presidente, e gli F due consiglieri, tra cui verrà tratto l’amministratore delegato, su un board fissato a otto membri. Con ogni probabilità, in queste due categorie di azioni si collocherà la Fondazione Armani.
Basta invece la maggioranza assoluta dei presenti in cda per l’approvazione del bilancio e “decorso il quinto anno successivo all’entrata in vigore del presente Statuto quotazione delle azioni della società su un mercato regolamentato”. Per fusioni, scissioni, modifiche dello statuto, aumenti di capitale occorre il 75% dei voti in assemblea straordinaria. Sulle retribuzioni serve “almeno il 51%” altrimenti “agli amministratori non viene attribuito alcun compenso”. Ma possono anche essere retribuiti “sotto forma di partecipazione agli utili” o di stock option. Per le scelte dei responsabili ‘Stile Uomo’ e ‘Stile Donna’ la procedura coinvolge tutte le categorie ma anche in questo caso, di fatto, A e F hanno un determinante potere di veto.
L’articolo 4, infine, indica i “Principi fondanti” della Giorgio Armani Spa, quali un “adeguato livello di investimenti”, una “gestione finanziaria equilibrata”, il “reinvestimento degli utili”, la “diversificazione e segmentazione dei diversi marchi aziendali, mantenendo coerenza nell’attività stilistica, di immagine, di prodotto e di comunicazione”, “l’attenzione a innovazione, eccellenza, qualità e ricercatezza del prodotto”, un “cauto approccio ad acquisizioni” e solo per “sviluppare competenze non esistenti internamente”.