La Germania chiede lo stop alla norma duty free per i pacchi a basso costo, che avvantaggia colossi del fast fashion come Shein e Temu. Sul piatto ci sarebbe una revisione delle tasse di importazione dell’Unione europea che porrebbe fine all’esenzione per i pacchi a basso costo, di cui i due e-tailer beneficiano e sfruttano per conquistare sempre più quote di mercato.
Già negli States, infatti, ricorda Reuters, oppositori e competitor dei colossi dell’ultra fashion si erano lamentati del fatto che questi ultimi godessero di un’esenzione dalle tasse di importazione facendo così concorrenza ai marchi rivali ed evitando ispezioni doganali sui propri prodotti. L’attuale assetto permette alle due aziende, dunque, di offrire abiti a partire da 8 dollari agli acquirenti di tutto il mondo. In base alle correnti normative dell’Ue, i pacchi acquistati da un Paese extra europeo non sono soggetti a dazi doganali se il loro valore è inferiore ai 163 dollari (150 euro).
La principale associazione di vendita al dettaglio della Germania, Handelsverband Deutschland (Hde), sta facendo pressione sul governo affermando che l’esenzione ha incoraggiato un massiccio aumento di piccoli pacchi che entrano nell’Ue da piattaforme online come appunto Shein e Temu, sostenendo che le autorità doganali non abbiano la capacità di verificare che tutti i prodotti siano conformi alle norme Ue.
Nello specifico, il ministro delle finanze tedesco Christian Lindner ha segnalato che la Germania sosterrà l’abolizione del limite dei 150 euro per applicare i dazi doganali a livello europeo, come ha dichiarato l’Hde ancora all’agenzia di stampa. Intanto, l’Ue sta discutendo l’abolizione dell’attuale limite nell’ambito di un progetto di riforma doganale proposto dalla Commissione lo scorso maggio, che il ministero tedesco ha accolto con favore.
Dal canto suo Shein ha dichiarato a Reuters al riguardo: “Cerchiamo di rispettare tutte le leggi e i regolamenti locali dei Paesi in cui operiamo, anche in relazione alla conformità doganale e fiscale”.