Continua l’apparizione dei fashion brand sui grandi e i piccoli schermi, che sia per raccontare il proprio heritage o per dare ampio spazio a progetti dal forte impatto sociale. Questa volta è il turno di Diesel con ‘Behind the Denim’, una mini docuserie (dal carattere vivace ma informativo) suddivisa in cinque episodi e dedicata all’impegno del marchio per la creazione di denim ad impatto ridotto.
Condotta da Lea Ogunlami del magazine I-D e diretta da Luke Casey, la serie, in uscita sui canali social e sul sito di Diesel, porta gli spettatori nel dietro le quinte della label per raccontare la produzione del denim, storicamente uno dei processi più impattanti per l’ambiente nell’industria della moda. Un tessuto che è parte del dna di Diesel sin dal 1978, quando il marchio fu lanciato come alternativa al denim e al lusso tradizionali. Ognuno dei cinque episodi è dedicato ad un pilastro della produzione del denim Diesel: All Aboard, Lifetime jeans, Clean Dirty, Sow the Seed e Waste to Treasure. Nel primo capitolo ‘l’inviata speciale’ comincia il suo viaggio intervistando il direttore creativo Glenn Martens, Andrea Rosso, Diesel sustainability ambassador, e Sara Betteghella, group chief sustainability officer di Otb (gruppo fondato da Renzo Rosso e a cui fa capo il marchio, ndr).
Dal lancio della sua strategia ‘For Responsible Living’, il programma per il denim di Diesel è stato completamente rivisto per adottare pratiche meno impattanti in tutta la catena di produzione, a partire dalla scelta dei tessuti ai trattamenti, alla ricerca di soluzioni alternative che riguardino l’intero ciclo di vita del capo. La quantità di denim Diesel realizzato con cotone biologico, riciclato o rigenerativo è cresciuta dal 3% a più del 50% negli ultimi tre anni.