Ricerca e tensione, ma anche luce e corpi. Parte da questi elementi Rocco Iannone per realizzare la proposta autunno/inverno 2024-25 di Ferrari, presentata durante Milano Moda Donna. Una collezione – spiega lo stilista a Pambianconews – “che vuole essere un’evoluzione della collezione precedente (la primavera/estate 2024 presentata lo scorso settembre, ndr), un secondo capitolo della ricerca che anima lo spirito di Ferrari: una continua tensione tra l’anima tecnologica e il fine tailoring”. Ma anche, soprattuto, un progetto che parla di corpi in movimento, e dell’energia e della luce che questi riescono ad emanare grazie alla sartorialità di un abito.
“I capi di questa collezione non sono forme. Sono forze. Non sono figure, non sono geometrie che si sviluppano le une sulle altre: sono energie che entrano ed escono dentro le nostre vite”, spiega infatti il designer nella nota introduttiva allo show.
Ricerca. Un esercizio affinato da Iannone fin dalla prima collezione del marchio e che proviene in principio dal mondo delle corse automobilisitche, cuore pulsante della casa del Cavallino Rampante. “Un’indagine – sottolinea il creativo – che si traduce poi nel mio mondo, quello dei tessuti e dei materiali, costruiti insieme ai nostri fornitori e portati su una collezione che si esprime attraverso maglieria tecnica, contaminata ad esempio con il metallo”.
“Per questa collezione abbiamo persino introdotto un materiale creato con fili di oro puro, che emana davvero una forte lucentezza. Così come il denim: un materiale a cui sono fortemente legato e che acquisisce, anche in quel caso, una sua ‘Ferrarines’. È un denim completamente ‘glossy’ (lucido, ndr), spalmato in maniera particolarmente precisa e leggera, al punto tale di farlo sembrare sotto vetro”.
Lo stesso studio e la medesima precisione vengono portati anche sui colori: la collezione inizia con un rosso “vitaminico e fiammante”, con il quale è stata chiusa la sfilata di settembre, che poi comincia a contaminarsi di nero, diventato un rosso un pò più cupo, e per dare in seguito spazio a un racconto sul nero. “Un nero lucido, non opaco che assorbe i colori e neutralizza la luce – precisa lo stilista -, ma che in qualche modo invece la riflette, diventando metallo, argento e bianco nella sua massima refrazione, per poi tornare ad essere nero ma con una nova accezione: un nero che noi chiamiamo ‘puro sangue’, contaminato da un tocco di rosso”.
Per rendere possibile tutto questo Iannone ha introdotto nel tempo un lavoro di semplificazione, che andasse gradualmente a togliere gli elementi più immediatamente riconoscibili dell’universo Ferrari. “Ho voluto ricercare sempre più l’essenza del nostro brand attraverso la moda, facendo in modo che i nostri progetti e i nostri capi potessero parlare di Ferrari senza che ci fosse un nome scritto sopra. Per me la ‘Ferrariness’ è proprio questo: ricercare i connotati estetici del nostro brand e portarli e trasformali in un progetto moda, che non significa posizionare un logo o stampare delle macchinine su un capo. Certo, all’inizio è stato necessario perimetrare il nostro universo attraverso collezioni di quel tipo, che poi però si sono evolute di stagione in stagione fino ad arrivare a quest’ultima, che è quasi haute couture. Oggi per me ‘essere Ferrari’ significa ambire al meglio, proiettarsi nel futuro ricercando l’eccellenza”.