Entra nel vivo il confronto per definire le misure mirate alla crescita della filiera dell’industria culturale e creativa italiana, ossia quella legata ai settori moda, musica, audiovisivo e radio, architettura e design, arti visive, spettacoli dal vivo e festival, patrimonio culturale materiale e immateriale, artigianato artistico e editoria, libri e letteratura. A quasi un mese dall’entrata in vigore della Legge 27 – Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy, (ovvero la cosiddetta Legge sul made in Italy) ieri gli operatori di settore e i partner istituzionali si sono incontrati per definire la roadmap da seguire. Su iniziativa del sottosegretario Lucia Bergonzoni, con la presenza dei principali attori dell’industria culturale e creativa italiana tra cui Carlo Capasa, presidente camera nazionale della moda italiana (Cnmi), Giulio Felloni, presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Antonio Franceschini, responsabile ufficio promozione e mercato internazionale di Cna Federmoda, e Lapo Cianchi, direttore comunicazione & eventi di Pitti Immagine per la moda, sono state fissate le prime scadenze per adottare nei termini previsti i decreti ministeriali e interministeriali legati ai sei articoli (25, 26, 27,28, 29 e 30, ndr) della Legge.
Di questi, i primi quattro sono stati voluti dal Ministero della Cultura (MiC); gli ultimi due sono invece frutto del lavoro di squadra, ora tra MiC, Ministero delle imprese e del made in Italy (MIMIT) e Ministero dell’economia e delle finanze (MEF).
“L’incontro di oggi rappresenta un momento storico per le imprese culturali e creative che finalmente sono riconosciute e hanno finalmente quadro normativo di riferimento”, ha spiegato a Pambianconews il ministro Borgonzoni. “Le prossime settimane – aggiunge – saranno cruciali: con la scrittura dei decreti, entreremo, infatti, nel dettaglio, dell’articolazione dei nuovi strumenti introdotti dalla legge. Così entro il 19 febbraio raccoglieremo le osservazioni di tutte le associazioni, dal 18 marzo partiranno invece i tavoli specifici per ogni settore ed entro il 10 aprile saremo pronti per adottare i decreti necessari. La nostra attenzione per le imprese culturali e creative è massima. Dopo aver predisposto un piano di investimenti con fondi Pnrr da 155 milioni di euro per la transizione digitale e verde della filiera e lanciato un’indagine conoscitiva del settore grazie all’accordo di collaborazione MiC-Istat, che ci permetterà di mappare l’industria e conoscerne il peso sul Pil nazionale, con la legge sul Made in Italy abbiamo ulteriormente alzato l’asticella. Dall’introduzione della definizione di impresa culturale e creativa all’adozione di un piano nazionale strategico, passando dalla stabilizzazione di un fondo dedicato di complessivi 30 milioni di euro in dieci anni che è solo un punto di partenza ed è nostra intenzione potenziare”.