Anche Chargeurs Pcc ha presentato la propria primavera/estate 2025 durante la 38esima edizione di Milano Unica, in corso fino a ieri presso i consueti spazi espositivi di Fiera Milano Rho. L’azienda specializzata in interfodere e parte del gruppo francese Chargeurs è reduce da un 2023 “estremamente positivo”, ha raccontato a Pambianconews Giorgio Marcarino, global chief commercial officer.
L’anno, ha spiegato, “ha rispecchiato i numeri dell’anno precedente, il che non era scontato considerato l’andamento così complicato della seconda parte dell’anno. Siamo soddisfatti”, afferma il manager. Per quanto riguarda invece il 2024 ormai avviato, “le nostre attese sono importanti, di crescita e con target ambiziosi in virtù delle nuove collezioni e soluzioni che abbiamo oggi, e che possono darci un boost in termini di cross-selling, ovvero lavorando sul nostro portfolio clienti, e aprendo nuovi mercati”.
L’azienda, in quanto realtà globale, copre circa 90 mercati e punta ora a presidiare anche nuove categorie merceologiche, pur mantenendo gli inner components come core business. “Anche grazie a sinergie di gruppo, come quella con ‘Nativa’, altra nostra divisione con cui interagiamo – ricorda Marcarino – il desiderio è quello di crescere nelle tipologie coperte, conquistando così nuovi mercati e clienti”.
Riguardo ai mercati, prosegue il manager: “Siamo già leader in Nord America, anche se possiamo fare meglio, e possiamo presidiare di più il Sud America, e anche l’Asia è in profondo cambiamento e da esplorare. Poi c’è l’India, strategica da un punto di vista produttivo: se il nostro obiettivo è quello di essere globali ma anche ‘local for local’, questa rappresenta un mercato in cui aumentare la nostra penetrazione”.
Proprio nella logica del ‘local for local’ e del nearshoring è in cantiere un piano di rinnovamento dello storico sito produttivo Lainière de Picardie, a Péronne, in Francia. L’operazione mira a potenziare, per il network europeo, il presidio francese migliorando le performance delle linee produttive, la qualità dei prodotti e ridurre l’impatto ambientale attraverso investimenti in tecnologie all’avanguardia presso lo stabilimento, che ha alle spalle 120 anni di attività.
“Si tratta del più grande stabilimento di interfodere in Europa e questo lavoro di rinnovamento è indispensabile per incrementare la nostra capacità produttiva e accelerare il nostro impegno nella sostenibilità, garantendo alle aziende europee un approvvigionamento a chilometro zero in termini di impatto ambientale, accorciando anche le nostre tempistiche di supply chain”. Il piano vedrà la sua completa realizzazione entro dicembre 2024.