Sarà un anno di crescita contenuta il 2024 del lusso cinese. A offrire la previsione, che delinea un avanzamento mid-single digit, è il ‘China Luxury Report’ redatto da Bain & Company, secondo cui nel 2023 il luxury market nell’Ex Celeste Impero era invece progredito del 12 per cento. Un tasso di crescita trainato da un primo semestre di forte slancio ma anche da un inevitabilmente premiante confronto con il 2022 ancora adombrato dalle conseguenze del Covid.
Nonostante, dunque, la sensibile ripresa conosciuta nell’anno passato, in virtù della caduta delle restrizioni pandemiche, nel 2024 il mercato del lusso in Cina andrà incontro a una crescita ben più moderata, a causa dell’attuale clima macroeconomico e della ripresa degli acquisti all’estero.
Già a partire dalla seconda metà del 2023 il passo era diventato più affaticato per l’alto di gamma, condizionato da una diversa propensione all’acquisto dei consumatori della classe media e dal confronto con il terzo trimestre precedente, meno lusinghiero che per gli altri quarter.
In definitiva, nonostante il recupero dello scorso anno, secondo la società di consulenza statunitense “il mercato del lusso cinese non ha ancora completamente recuperato i livelli del 2021”, ha osservato Bruno Lannes, senior partner di Bain & Company. La ripartenza è stata infatti attenuata, appunto, da “una situazione economica sfidante e dalla tendenza a comprare di più all’estero”. Permangono, dunque, “incertezze relative alla velocità di ripresa della fiducia dei consumatori e al rafforzamento degli acquisti oltreconfine”.
In questo senso, Hainan è stata una efficace cartina di tornasole: nell’isola offshore della Cina meridionale, che ha conosciuto un’accelerazione negli anni del Covid cavalcando la tendenza dello shopping domestico, le vendite duty free sono effettivamente cresciute del 25% nel 2023, restando comunque al di sotto i livelli del 2021.
In generale, la spesa media per acquirente è scesa di oltre il 25%, anche in seguito alla riduzione degli sconti, minori attività di daigou (mercato grigio cinese, ndr), soppiantate da alternative più strutturate nel fornire articoli a prezzi competitivi, e una minore spinta al consumo.
Questi rappresenteranno, secondo Bain, alcune delle direttrici per l’evoluzione del mercato nell’anno appena iniziato. Per quanto riguarda la ripresa dello shopping oltre Muraglia, se durante la pandemia gli acquisti entro i confini del Paese erano arrivati al 90%, in conseguenza delle restrizioni applicate agli spostamenti, nel 2023 la percentuale sarebbe scesa al 70%, con la ripresa dei viaggi verso l’Europa e il resto dell’Asia. A contribuire, anche il divario di prezzi tra i luxury good acquistabili nella madrepatria e all’estero, gap che ha spinto molti consumatori cinesi ad acquistare altrove.
Secondo il report, il consumo di beni di lusso in Cina ha oscillato tra il 22% e il 24% del totale mondiale nel 2023, con la Cina continentale attestatasi a circa il 16% (daigou esclusi). Nonostante la crescita più moderata attesa per il 2024, entro il 2030 si prevede che il mercato cinese dell’alto di gamma arriverà a pesare tra il 35% e il 40% della spesa globale.