Tonfo in Borsa per Puma, che ha previsto per il corrente fiscal year vendite e profitti inferiori alle attese degli analisti. Nella giornata di ieri, le azioni del player sportivo tedesco hanno perso oltre otto punti percentuali in seguito alla comunicazione del nuovo outlook, raggiungendo il risultato più basso dal 2018.
Dietro la performance più deludente del previsto, “un contesto economico complesso e una domanda più debole”, si legge su Reuters. L’azienda ha però rintracciato le principali cause nella significativa svalutazione (54%) del peso argentino. Le fluttuazioni valutarie, d’altronde, avevano già penalizzato la sua terza trimestrale, che si era chiusa con un calo single digit (-1,8 per cento).
Secondo i dati preliminari, Puma ha registrato nell’esercizio 2023 un aumento dei ricavi di circa il 6,6%, arrivando a a circa 8,6 miliardi di euro.
Tuttavia, l’adozione di pratiche contabili per l’alta inflazione ha comportato una riduzione delle vendite nell’ultimo trimestre in cui è stata registrata infatti, una flessione di circa il 9,8%, attestandosi a quasi 1,98 miliardi di euro. Per quanto riguarda invece il prossimo anno, Puma prevede una “crescita moderata”, a una sola cifra, delle vendite (al netto delle fluttuazioni valutarie), con un utile operativo compreso tra i 620 e i 700 milioni di euro. Un risultato che, secondo gli analisti di Citi, riporta Reuters, sarebbe al di sotto il consensus fissato a 726 milioni di euro.
Questa mattina il titolo di Puma segna un calo dell’1,8% sulla Borsa di Francoforte.