Briglia 1949 punta sulle collaborazioni per il prossimo inverno. La prossima collezione autunno/inverno 2024 vedrà infatti il frutto del cobrading studiato insieme all’iconico brand di capospalla RefrigiWear. Gli storici modelli di gilet e bomber tradizionalmente di tessuti tecnici sono stati reinterpretati in chiave sartoriale nelle pregiate lane scozzesi Holland & Sherry. La collaborazione è in vendita in esclusiva dalla rete vendita del brand campano e si affianca alla collezione invernale del brand, che da sempre si contraddistingue per un approccio vicino all’idea del total look, nonostante Briglia 1949 nasca come un monoprodotto.
“Pensiamo molto ai momenti d’uso del prodotto e quindi differenziamo tantissimo le proposte in termini di modelli e di tessuti , oltre che di gamme colori . Lo ‘zeitgeist’ riconosciuto a Briglia deriva proprio da questo approccio di prodotto e collezione”, sottolinea Michele Carillo, founder & creative director di Briglia 1949.
Il lancio della collaborazione conferma il momento positivo per Briglia 1949 che ha chiuso l’ultimo esercizio fiscale come una crescita a doppia cifra, come indicato dal marchio. “Nonostante la congiuntura generale estremamente complessa e difficile, il lavoro impostato negli anni precedenti grazie ad un network distributivo di alta fascia e qualità ha permesso non solo di mantenere le attuali posizioni in termini di clienti, ma anche di conquistarne di nuove”, spiega il fondatore. “Da un lato il prodotto sempre aggiornato ed attuale e dall’altro la ‘brand reputation’ costruita negli anni stanno permettendo all’azienda di ritagliarsi spazi sempre più ampi all’interno dei punti vendita, che considerano ormai Briglia 1949 un punto di riferimento per la merceologia dei pantaloni”, aggiunge Carillo.
Il 2023 ha visto anche un traguardo importante dal punto di vista delle esportazioni. “Vedremo una
ripartizione bilanciata del fatturato e della distribuzione tra il mercato italiano e quello estero”, spiega. Oggi Briglia 1949 conta su una distribuzione capillare all’estero, anche attraverso Paesi commercialmente difficili, come il Regno Unito e la Scandinavia , passando per il Giappone ed il Nord America.
Per il 2024 l’azienda esprime prudenza. “Non vogliamo farci prendere dal troppo entusiasmo”, ammette. “La situazione congiunturale generale non è delle migliori e siamo più preoccupati delle difficoltà della filiera piuttosto che del nostro sviluppo. Tuttavia, sappiamo che anche nei periodi difficili e di crisi c’è sempre l’opportunità per alcuni di crescere e consolidarsi: noi lavoriamo e restiamo concentrati per provare ad essere tra questi fortunati”.