Il ‘new normal’ dell’editoria passa per modelli di comunicazione ibridi. Lo racconta sul palco del 28° Pambianco-Pwc Fashion Summit Daniela Sola, CEO Reworld Media Italia. “Nell’editoria non esiste un modello di business vincente, ne esistono tanti e sono sempre più ibridi”, racconta Sola che aggiunge come la conferma arrivi dagli Stati Uniti “dove abbiamo deciso di operare in diretta con Reworld Media”. A seguito dell’acquisizione a gennaio di Grazia da parte del gruppo francese Reworld Media, fondato nel 2012 e con un turnover di oltre 500 milioni di euro, una delle operazioni più importanti è stato il ritorno del magazine all’interno del mercato americano, considerato prioritario e strategico.
Per presidiare il mercato Reworld Media ha scelto un modello ibrido con un team editoriale che conosce bene il mercato e un team advertising per comprendere le esigenze del mercato con un controllo forte da parte dell’headquarter italiano. “Abbiamo una società in loco, Reworld Media Us controllata al 100% da Reworld Media Italia con team snello di persone che lavorano direttamente a contatto con il mercato – spiega Sola – qui abbiamo tutta la parte manageriale di supporto del team locale. Questo significa poter contare su di un modello ibrido che ci consente di rispondere velocemente e con efficacia alle esigenze del mercato”.
“Questo – racconta Daniela Sola – ci ha consentito di muoverci velocemente in un mercato prioritario e di rispondere con una piattaforma media digitale e con delle pubblicazioni premium che siano all’altezza dei nostri clienti e dei nostri lettori”. Altro capitolo importante è stato quello di adottare una strategia diversa in termini di circulation mix. “Bisogna abbattere l’idea che avere più copie significhi ottenere maggiore successo. Non è più così perché bisogna dialogare con i nostri utenti e i nostri lettori e bisogna utilizzare diversi canali. Oggi ci troviamo a parlare ad un target di giovani che usano il mobile e allo stesso tempo anche ad un target alto spendente, cosa che ci viene richiesta dagli stessi brand. Come fare? Studiando a tavolino una profilazione del nostro utente che risponda a queste caratteristiche con un mix di pubblicazioni sia cartacee che digitali e con la capacità di agire in modo efficace e veloce. Oggi operare in contesti difficili e avere un brand che abbia una storia e una eredità dal passato e che sappia vere lungimiranza di innovare sono le caratteristiche che connettono di competere in contesti così ibridi”.