“La congiuntura internazionale è complessa, ma per brand e retailer è cruciale continuare a investire per non andare in deficit di innovazione. La tecnologia evolve in modo rapido: smettere di investire vuol dire farsi superare dalla concorrenza”. A parlare è Emilie Benoit-Vernay, Head of Southern Europe di Shopify, che sul palco del 28esimo Pambianco-PwC Fashion Summit è entrata nel merito delle strategie della piattaforma che permette alle aziende e ai proprietari di attività commerciali di creare il proprio sito e-commerce, di monitorare vendite, spedizione e popolarità dei loro prodotti.
Nel terzo trimestre dell’anno (dati al 30 settembre scorso), Shopify ha registrato ricavi totali per 1,7 miliardi di dollari (poco meno di 1,6 miliardi di euro), in aumento del 25 per cento. Di questi, 1,2 miliardi di dollari (+24%) fanno capo alle merchant solutions.
“Shopify – ha continuato Benoit-Vernay – è un’azienda canadese nata nel 2006. Supportiamo milioni di merchant e di brand, di diverse dimensioni. Abbiamo diecimila dipendenti nel mondo e agevoliamo le operazioni di e-commerce per consentire alle aziende di concentrarsi sulle loro attività di branding e di sviluppo prodotto. Lo scorso anno abbiamo investito 1,1 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo per ampliare le nostre software suite”.
La manager ha spiegato come oggi l’e-commerce favorisca i modelli ibridi e l’omnicanalità, in chiave unified commerce. Grazie all’analisi dei dati, il retail è capillare, perchè ricava informazioni da tutti i touchpoint. Tra questi anche i social, ormai vetrina d’acquisto di primaria importanza. “Un altro trend – ha aggiunto Benoit-Vernay – è la presenza negli e-shop della realtà aumentata e dell’intelligenza artificiale”. Del resto, Millennial s e Gen Z sono oggi i cluster di riferimento, quelli che dettano le tendenze, e chiedono esperienze immersive: in questo senso, l’AI riesce a fornire un alto livello di personalizzazione. “Vogliamo supportare al meglio le aziende anche in questo tipo di offerta – ha concluso la manager -, anche in un segmento meno digitalizzato come il B2b”.