Il quiet luxury di Brunello Cucinelli continua a crescere. Dopo aver superato il mezzo milione di ricavi nei primi sei mesi dell’anno, nel terzo trimestre il gruppo ha raggiunto un fatturato di 818,4 milioni di euro, in crescita del +27,5% a cambi correnti (+28,8% a cambi costanti) rispetto ai nove mesi dello scorso anno. Nel singolo trimestre, il marchio ha riportato vendite pari a 274,4 milioni, in rialzo del 21,1% a cambi correnti. Un andamento solido quello del luxury brand italiano, soprattutto in confronto ai Q3 degli altri player del lusso, ma in lieve rallentamento rispetto alla crescita del 31% del secondo trimestre.
A trainare la crescita della casa di moda è stato soprattutto il mercato asiatico, che ha registrato un balzo delle vendite del 49,7 per cento. Seguono le Americhe (+21,7%) e l’Europa (+20,2%), da cui è esclusa l’Italia, cresciuta da sola del 24,5% con un’incidenza dell’11,9% sul business totale. Altrettanto positiva la dinamica per i canali di vendita, che hanno visto il retail segnare un +34,6% e il wholesale un +17,1 per cento.
Un terzo trimestre complessivamente molto positivo per l’azienda di Solomeo (Perugia), che sulla scia dei risultati raggiunti ha alzato, ancora una volta, le previsioni per i 12 mesi, puntando ora a chiudere il 2023 con un incremento dei ricavi tra il +20% e il +22% rispetto alla precedente stima di un +19 per cento.
“Riteniamo che queste nostre attese siano estremamente concrete, partendo dai risultati dei nove mesi e considerando l’ottimo apprezzamento dei clienti per le collezioni autunno/inverno 2023-24 attualmente nei negozi con interessantissimi dati di sell-out – spiega l’azienda in una nota -. Per il 2024 e il 2025 immaginiamo una sana ed equilibrata crescita nell’intorno del +10%, mantenendo il nostro focus su stile, eleganza, rarità, esclusività del brand”.
“Nei primi nove mesi di questo anno particolarmente bello – ha aggiunto Brunello Cucinelli, presidente esecutivo e direttore creativo del marchio omonimo – abbiamo realizzato un’importante crescita di fatturato e di immagine, e vista la grande qualità delle vendite, immaginiamo di conseguenza un profitto sano e bello. Ci appare forte la richiesta di capi di alta qualità e artigianalità, manufatti che rappresentano quella idea di ‘lusso silenzioso e prezioso’, che riflette la nostra personalità”.