Si chiude con ricavi da 2,2 miliardi di dollari (circa 2 miliardi di euro) il secondo semestre di Pvh, in crescita del 4% su base annua. ll gruppo americano a cui fanno capo i marchi Tommy Hilfiger e Calvin Klein ha così superato le stime che attendevano una progressione più lenta, guidata invece dalla crescita di entrambi i marchi, in rialzo rispettivamente del 6% e del 3% in termini di ricavi.
Per quanto riguarda le performance internazionali del gruppo, positivo il fronte asiatico, con una crescita del 20% in valuta locale in Cina; intanto, è proseguito l’incremento in Europa e sul versante direct-to-consumer (+11 per cento). In calo invece il canale wholesale, che ha registrato nel periodo una flessione del 3% rispetto all’analogo trimestre dell’anno precedente.
Guardando alla redditività, nel periodo terminato il 30 luglio l’utile netto è sceso a 94,2 milioni di dollari rispetto ai 115,3 milioni di dollari dell’anno precedente e l’utile per azione è passato da 1,72 dollari dello scorso anno a 1,50 dollari.
“Abbiamo registrato ancora una volta un buon trimestre con i nostri marchi Calvin Klein e Tommy Hilfiger, grazie all’attenta implementazione del nostro progetto di crescita e immagine di brand a lungo termine, chiamato Piano PVH+”, ha dichiarato Stefan Larsson, amministratore delegato del gruppo. “Il nostro canale di vendita diretta ha registrato una crescita dei ricavi a doppia cifra, sia nei negozi fisici che nell’e-commerce. Il nostro impegno nel creare brand attraenti attraverso l’offerta di prodotti, le relazioni con i consumatori e la presenza sul mercato ha dato i suoi frutti”.
Riguardo all’outlook per l’intero fiscal year, il player conferma un aumento stimato dei ricavi compreso tra il 3% e il 4% sul 2022, mentre l’utile per azione è previsto intorno ai 9,60 dollari, contro i 3,03 dollari dell’anno scorso, ma in calo rispetto alle precedenti stime che arrivavano a quota 10 dollari.