È valso 17,22 miliardi di dollari (circa 16 miliardi di euro) l’ultimo fiscal year di Chanel. Mancava solo la maison francese a completare il quadro del 2022 del lusso, mettendo a segno una crescita del 17% sull’anno precedente in termini di ricavi e un incremento del 14,6% sul fronte della marginalità, con profitti netti ammontati a 4,6 miliardi di dollari, riporta Wwd. L’utile operativo è aumentato del 5,8% a 5,78 miliardi.
La casa di moda ha parlato di una crescita double digit per tutte le sue linee di prodotto ed evidenziato come i team incaricati della vendita al dettaglio si siano dedicati alla clientela locale durante le restrizioni anti-Covid, facendo riferimento soprattutto ai blocchi in Cina che lo scorso anno hanno intaccato la crescita di tutto il segmento luxury.
Tuttavia, in Asia-Pacifico i ricavi hanno comunque riscontrato un segno positivo, crescendo del 14,3% a 8,65 miliardi di dollari su base comparabile. In Europa, le vendite sono salite del 29,6% a 4,72 miliardi di dollari e in America del 9,5% a 3,86 miliardi.
“I dati finanziari riflettono la forza del nostro marchio, le nostre relazioni con i clienti e la libertà di creazione che definisce tutto ciò che facciamo”, ha dichiarato la CEO Leena Nair. “La nostra convinzione è che quando ci concentriamo sulla costruzione del marchio, coinvolgendo i clienti, prendendoci cura del team e lavorando a una prospettiva a lungo termine in tutto ciò che facciamo, la performance finanziaria seguirà di conseguenza”.
Nel 2022 le spese in conto capitale della maison sono ammontate a 668 milioni di dollari, pari al 3,9% delle vendite, in gran parte destinate alla rete retail globale a insegna Chanel. Gli opening chiave dell’anno includevano una boutique di orologi e gioielleria rinnovata e ampliata al numero 18 di Place Vendôme a Parigi e un nuovo flagship Ginza Namiki a Tokyo. Tra le altre priorità, l’espansione del network di boutique dedicate al beauty e alle fragranze.
Chanel ha inoltre aumentato il proprio organico del 12% lo scorso anno ed è arrivata a contare 32.116 dipendenti in tutto il mondo alla fine del 2022. Le assunzioni si sono concentrate in particolare su ruoli della sfera digital, It e sostenibilità.
Nair e Philippe Blondiaux, CFO del gruppo, hanno poi espresso una prospettiva positiva sul prossimo futuro, nonostante le ardue sfide macroeconomiche e le incertezze del mercato. “Rimaniamo fiduciosi – dichiara Blondiaux – nella nostra capacità di fornire una crescita sostenibile e sana nei confronti dei dipendenti, dei nostri clienti e del nostro marchio”.
L’azienda ha inoltre affermato che lo slancio del 2022 sta proseguendo nel 2023 con entrate double digit nella Cina continentale, mentre restano più deboli gli Stati Uniti, come già riscontrato dagli altri colossi del lusso.
Intanto, la maison della doppia C ha anche annunciato l’intenzione di espandere il proprio headquarter londinese e di trasferire il suo team in un nuovo edificio in Berkeley Square entro la fine del 2025. E proseguono anche le sue operazioni di filiera, spesso concentrate nel Belpaese, con l’ultimissimo ingresso nel capitale di Cariaggi Lanificio affiancandosi, con una quota di minoranza, a Brunello Cucinelli e all’omonima famiglia fondatrice.