Nata nel 1973 a Milano, Fabert opera nel settore della produzione di abbigliamento tra tradizione e continua innovazione. “Nacque tutto dai miei genitori. In particolare da mia madre, quando all’epoca lavorava come sarta cucitrice, e dal suo desiderio di mettersi in proprio”, afferma Giovanni Bertani, amministratore nonché seconda generazione alla guida dell’azienda. Una storia che, iniziata con due macchine da cucito e una piccola confezione sotto casa, si è trasformata nel tempo in una vera e propria azienda che lavora esclusivamente con i marchi del lusso italiano e straniero.
Oggi l’impresa, giunta al suo 50° anniversario, è guidata dai tre figli della fondatrice – Giovanni, Andrea e Maurizio Bertani – attuali soci e amministratori di Fabert. Un passaggio generazionale che ha segnato un momento di svolta per la realtà lombarda: “Da quel momento abbiamo iniziato a lavorare direttamente per i marchi e abbiamo assistito a una vera crescita aziendale, passando da 20 a circa 70 dipendenti. Abbiamo capito che non potevamo rimanere ‘esposti’ con un singolo cliente ma che, al contrario, dovevamo rafforzarci e diventare una realtà multibrand”, precisa Bertani. Attualmente Fabert lavora con dieci clienti, luxury brand sia italiani che francesi, e produce dai 390 agli 480mila capi, t-shirt, polo, felpe e giubbotti di jersey e con tessuti abbinati.
“Dalla fondazione dell’attività ad oggi – continua il manager -, la volontà dei nostri clienti rimane al centro dell’intero processo di sviluppo. La nostra expertise, sviluppata nell’arco di 50 anni, ci consente di fornire un prodotto verticalizzato che non include più esclusivamente solo la parte di confezione, ma anche quella di progettazione e personalizzazioni arrivando fino al capo finito”.
Tra le sfide che Fabert ha dovuto affrontare, oltre al cambio generazionale, che, come spiega Bertani, “non è mai facile”, c’è anche la scarsa disponibilità di personale specializzato tra i più giovani. Questo ha spinto l’azienda a lanciare un progetto formativo presso gli istituti professionali, all’interno dei quali i tecnici Fabert istruiscono le nuove leve. “Abbiamo fornito loro i macchinari, i tessuti e tutto quello che serve per far sì che i giovani, spinti dal desiderio, incomincino a imparare il mestiere del sarto. Abbiamo anche istituito, presso la sede di una nostra azienda controllata, un’accademia di cucitrici, sponsorizzando un corso rivolto a persone che, senza alcuna esperienza, si vogliono avvicinare al nostro mondo”.
Rispetto agli obiettivi di crescita, l’azienda si concentra ora sul consolidare sempre di più il fatturato nell’anno, con una crescita nella forchetta del 10-20 per cento. “Parallelamente – conclude Bertani -, vogliamo creare una filiera controllata e che sia per la maggior parte di proprietà. Teniamo ad avere dei nostri laboratori di produzione per far sì che questi possano crescere e accogliere futuri giovani professionisti. In poche parole? Vogliamo rafforzare ancora di più quello che abbiamo fatto fino ad oggi”.