Un universo fatto di artigianalità, sperimentazione e creatività. Thélios, azienda veneta del colosso francese Lvmh, si appresta a celebrare i primi cinque anni di attività. Responsabile delle collezioni eyewear dei luxury brand Dior, Fendi, Celine, Givenchy, Loewe, Stella McCartney, Kenzo e Fred, ha intrapreso un percorso verso l’eccellenza nell’ideazione e nella produzione, oltre che selettivo in termini di distribuzione e comunicazione. Il CEO Alessandro Zanardo spiega l’evoluzione e le strategie di una realtà che, partendo dal prodotto, racconta storie dal respiro sempre più internazionale. Il prossimo evento in calendario per presentare le collezioni estate 2023 ai principali clienti nazionali e internazionali di Thélios sarà organizzato all’insegna dell’esclusività nella capitale della moda italiana nel contesto immersivo de Le Cavallerizze al Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia.
Com’è cambiata Thélios dalla fondazione a oggi?
In questi cinque anni Thélios ha seguito un percorso che ha sempre messo al centro il prodotto, l’azienda ha voluto cominciare con la manifattura sviluppando le competenze industriali nell’ambito dell’eyewear. I primi anni sono stati importanti per la stabilizzazione dei processi, l’internalizzazione del know how messi a servizio di brand come Celine e Loewe. Nel 2021 c’è stato il vero salto con l’ingresso di Dior, uno dei colossi nel mondo del lusso cui hanno fatto seguito Fendi e Givenchy. Thélios ha quindi cambiato scala guadagnando la fiducia nella capacità di realizzare prodotti di eccellenza, passando a brand dagli investimenti maggiori in termini di marketing e distribuzione. Nata dalla joint venture con Marcolin, Thélios si è guadagnata la fiducia di Lvmh e all’inizio del 2022 siamo diventati al 100% parte del gruppo. Thélios conta oggi uno stabilimento a Longarone e nel 2022 abbiamo acquistato il fornitore Metallart, operante nella lavorazione artigianale del metallo. Nel mondo dell’occhialeria ci sono molte piccole realtà tecniche e specifiche, spesso è l’imprenditore che ha fondato l’azienda che ha il desiderio di preservare il proprio know how, motivo per cui abbiamo deciso di inglobare il laboratorio Metallart all’interno delle nostre operation, creandogli intorno altre competenze collegate. Vogliamo dare vita a un polo che comprenda tutte le principali tecnologie e i processi del settore.
Quali sono i progetti per quest’anno in termini di espansione geografica?
Lo sviluppo internazionale è stata una delle mission del 2022 e continueremo anche quest’anno. Thélios è partita nei mercati più vicini all’eyewear di lusso, quindi Italia e Francia, dopodiché si è progressivamente spostata da una distribuzione indiretta a diretta. In questo momento abbiamo dodici filiali internazionali dirette. Gli Stati Uniti sono stati il focus del 2022, si tratta di un mercato che ha raggiunto tassi di crescita molto forti, lo definisco un “mercato emergente” perché c’è grande fermento nell’eyewear di lusso. Ci sono dinamiche di consolidamento anche del lato distributivo molto interessanti, è un Paese che si sta elevando da un punto di vista qualitativo. Negli Usa abbiamo due canali di distribuzione importanti: i department store in cui i brand del lusso sono naturalmente più portati ad essere presenti e, parallelamente, il canale ottico che negli Usa è particolare perché paramedicale, gli ottici sono optometristi sebbene si stia sviluppando un sistema vicino al retail di lusso ed è lì che ci stiamo muovendo. Per strategia commerciale Thélios lavora con pochissimi clienti selezionati con cui cresciamo insieme. Nel 2022 il contesto in Asia è stato complicato. Abbiamo creato un team alla fine dell’anno in Cina e siamo in un momento di esplorazione e di costruzione con tutte le difficoltà dovute ai continui lockdown. È un mercato molto grande per il business dell’ottica ma lo guardiamo solo dal punto di vista della distribuzione qualitativa che è molto limitata. C’è un grande potenziale, sta aumentando il livello della distribuzione ma in questo momento preferiamo andare nei pochi key sites in cui c’è il consumatore che cerca i nostri brand e che possono essere distribuiti in negozi all’altezza del loro prestigio. Sempre in Asia sono molto interessanti il mercato coreano e giapponese. La Corea è in fase di costruzione, sarà una priorità nel 2023, è un mercato particolare perché c’è una prevalenza dei department store così come in Giappone. L’ultima area è il Middle East vista non solo come destination dello shopping di lusso per consumatori locali ma anche per il turismo, la qualità della distribuzione è buona, c’è un grande appeal per i nostri brand.
Quali sono i prossimi progetti espositivi di Thélios?
La nostra strategia di allestire eventi autonomi nasce dalla necessità di rappresentare al meglio la portata dei brand ai nostri clienti selezionati, vogliamo che abbiano un’esperienza immersiva nelle maison. Abbiamo quindi bisogno di avere grandi spazi a disposizione, autonomi e dalla grande flessibilità. Faremo un evento agli inizi di febbraio a Milano presso Le Cavallerizze al Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia di circa 10 giorni. Abbiamo fatto un grande statement nel settembre 2022 a Parigi e vogliamo investire sempre più in questi eventi, lì abbiamo creato delle piccole boutique in un palazzo storico, immergendo gli ospiti nell’universo delle singole maison, in particolar modo Dior. Questo tipo di set-up si addice alle nostre esigenze. Milano avrà un’organizzazione simile, i nostri eventi hanno anche un feeling molto familiare, in questi contesti riusciamo a creare momenti di scambio tra i clienti e gli stakeholder dell’azienda che hanno la stessa missione, far comprendere che l’eyewear è un prodotto di lusso con una complessità che non risiede solo nel marchio ma anche nell’artigianalità.
Cosa rappresenta essere official eyewear sponsor della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia?
La partnership con la nostra azienda è iniziata lo scorso settembre e durerà almeno tre anni, abbiamo scelto di essere sponsor per diversi motivi. A volte le decisioni sono razionali, altre istintive e spesso queste ultime vengono meglio. Quando è stata proposta questa idea ci ho pensato solo una frazione di secondo perché c’è un’immediata connessione tra eyewear e cinema, con Venezia e con questa tipologia di eventi. Il cinema che parla dell’uomo, delle storie, proprio come l’eyewear di lusso. Indossare un determinato tipo di occhiali dà un’individualità immediata, prima di decidere quale montatura scegliere occorre essere sicuri perché è un oggetto che ci rappresenta, lo stesso vale per i personaggi dei film. Clint Eastwood con gli occhiali da sole è diverso rispetto a Clint Eastwood senza, aiutano a definire il personaggio e tutto ciò che rappresenta nella pellicola. Ad esempio nel film ‘Io e Annie’ l’eyewear ha un ruolo fondamentale, il personaggio di Diane Keaton senza occhiali non è lo stesso. L’altro tema è Venezia, Thélios nasce a Longarone e ha una grandissima connessione con l’area circostante delle Dolomiti e del Veneto, quasi tutti i nostri fornitori sono nel raggio di 150 kilometri perché le competenze dell’eyewear sono lì. Venezia è una componente del Veneto aperta al mondo, lo è storicamente e ancora oggi, lo stesso vale per noi che dal Veneto ci apriamo al mondo. Infine sappiamo che il contesto del festival del cinema è indubbiamente di prestigio, ancora una volta internazionale, è stato il primo evento che ha aggregato persone da tutto il mondo dopo il Covid. Durante la Mostra abbiamo potuto portare clienti, dipendenti, fornitori. Abbiamo organizzato alcuni eventi tra cui un dibattito con il direttore artistico della Mostra Alberto Barbera, abbiamo allestito all’Hotel Excelsior la Thélios Suite in cui abbiamo ospitato gli attori di alcuni film. Non siamo un’azienda B2C ma una B2B che racconta delle storie ai nostri stakeholder. C’è stata la capacità di far interagire con i nostri prodotti, attori, registi e personaggi del cinema. Sono stato estremamente contento di questa partnership.
Tra i progetti recenti il modello Givenchy GivCut spicca per la ricerca tecnologica applicata alla stampa 3D.
La stampa 3D non è una tecnologia nuova nell’eyewear ma è la prima volta che la stampa 3D ha raggiunto con noi una dignità di lusso, il prodotto finale è paragonabile agli altri luxury item. Nell’ambito dell’eyewear di lusso non esisteva questa tecnologia se non per campioni ma non per modelli destinati ai consumatori finali. I tempi dello sviluppo nell’eyewear sono molto lunghi rispetto a quelli della moda, grazie alla stampa 3D per la prima volta siamo riusciti ad avere un approccio go to market quasi see now-buy now. Givenchy ha mostrato per la prima volta il prodotto al Met Gala di maggio, riproposto in sfilata a giugno per poi arrivare nelle boutique, in serie limitata, in meno di un mese. Non è ancora possibile portarla su grandissima scala ma è un’innovazione assolutamente dirompente nel nostro settore abituato a tempi molto più lunghi che arrivano fino a 18 mesi.
Quante persone coinvolge oggi Thélios?
Anche quest’anno siamo cresciuti in termini dimensionali, Thélios conta circa 1200 persone nel mondo di cui 850 a Longarone. Quello dell’employment è una sfida che stiamo vincendo, nel 2022 abbiamo inserito quasi 500 persone. Thélios è un’azienda giovane, stiamo investendo, coerentemente con la strategia di Lvmh nello sviluppo delle competenze interne. Abbiamo un’academy in house che forma ragazzi giovani provenienti da istituti tecnici, facciamo capire loro che da noi possono accrescere le loro competenze e professionalità. Le persone crescono indipendentemente dalle funzioni che svolgono, partendo dalla parte tecnica, ingegneristica, operaia, marketing, sviluppo e creazione del prodotto. Da noi possono trovare un contesto sfidante e premiante, stiamo investendo costantemente nel welfare. Thélios è molto attrattiva per le persone giovani che non hanno solo bisogno di trovare un lavoro ma anche di riconoscersi. Continueremo a muoverci in questa direzione perché le prospettive di crescita, anche dimensionali, continuano ad essere ad alto tasso. L’azienda ha un ruolo sociale nella comunità. La parte artigianale dell’eyewear è preponderante, la componente umana rimarrà per sempre perché caratterizzante di come realizziamo i prodotti.