“Voglio scusarmi personalmente per la scelta artistica sbagliata del concept per la campagna di regali con le bambine e mi assumo la mia responsabilità. Non era appropriato che le bambine promuovessero oggetti che non hanno nulla a che fare con loro”. Inizia così la dichiarazione che Demna, direttore creativo di Balenciaga, ha diffuso venerdì scorso attraverso il proprio account Instagram. Lo stilista georgiano fa riferimento alle numerose critiche rivolte al marchio relative alle ultime due campagne della maison, una per la holiday season e l’altra per la collaborazione con Adidas. Gli scatti sarebbero da ritenere, a detta di molti, come materiale pedopornografico, oltre che un incitamento allo sfruttamento minorile. Accuse molto forti, scaturite dal web, che hanno portato il brand a cancellare da tutte le sue piattaforme entrambe le campagne e a scusarsi tramite un lungo comunicato su Instagram.
“Sebbene a volte mi piaccia provocare una riflessioni attraverso il mio lavoro non avrei MAI agito intenzionalmente nel farlo con argomenti terribili come l’abuso infantile che condanno. Punto. Ho bisogno di trarre una lezione da ciò, ascoltare ed impegnarmi con le organizzazioni che si occupano di proteggere i bambini per capire come posso contribuire e aiutare su questo terribile argomento”, continua Demna prima di chiedere scusa. “Mi scuso con chiunque si sia sentito offeso dalle immagini e Balenciaga ha garantito che misure adeguate saranno prese non solo per evitare errori simili in futuro ma anche per prenderci la responsabilità nella protezione del benessere dei bambini in tutti i modi possibili”.
Le dichiarazioni seguono quelle della maison: “Ci scusiamo sinceramente per qualsiasi offesa possa aver causato la nostra holiday campaign. I nostri orsi di peluche non avrebbero dovuto comparire con le bambine in questa campagna. Abbiamo immediatamente rimosso la campagna da tutte le nostre piattaforme. Prendiamo molto seriamente questi argomenti e abbiamo avviato azioni legali nei confronti delle parti responsabili per la creazione del set includendo oggetti non approvati per la nostra campagna primavera 2023. Condanniamo vigorosamente l’abuso di bambini in tutte le forme. Ci battiamo per la sicurezza e il benessere dei bambini”, recitava lo statement, anch’esso condiviso via social, in risponde agli utenti che avevano notato che le bambine della holiday campaign rappresentate nelle immagini posavano con orsacchiotti vestiti con abbigliamento bondage e bdsm, tra cui top a rete e colletti con lucchetto. La campagna ‘Balenciaga Gift Shop’ era stata scattata dal fotografo documentarista Gabriele Galimberti e riprendeva la serie ‘Toy Stories’, un’esplorazione di ciò che le persone collezionano e ricevono in dono. Alcune bambine erano state ritratte circondate dai numerosi oggetti extra-fashion realizzati dal brand tra cui teiere, cuscini, zerbini e la scultura della sneaker Triple S placcata oro.
Sull’argomento di era espressa anche Kim Kardashian: “Come madre di quattro figli, sono stata scossa dalle immagini che ho visto. La sicurezza dei bambini viene prima di tutto e ogni tentativo di normalizzare l’abuso su di loro non dovrebbe trovare spazio nella nostra società. Rispetto al mio futuro con Balenciaga sto al momento rivalutando la mia partnership con il brand, basandomi sulla loro volontà di accettare la responsabilità per qualcosa che, in primo luogo, non sarebbe mai dovuto accadere”.
In uno scatto della campagna dedicata alla collaborazione tra Balenciaga e Adidas era invece possibile leggere, sotto una borsa, la pagina di un verdetto della Corte suprema americana in materia di pornografia, relativo al caso Us vs Williams del 2008. Un dettaglio, non sfuggito ad alcuni utenti, che ha seguito poco dopo la denuncia della maison francese alla casa di produzione North Six, incaricata di realizzare la controversa campagna pubblicitaria (quella con protagonista la borsa), e la richiesta di un risarcimento di ben 25 milioni di dollari. Il brand di Kering, secondo quanto riportato da Business of Fashion, avrebbe infatti presentato una causa nello stato di New York alla Corte suprema di Manhattan, sostenendo che la compagnia, assieme allo scenografo Nicholas Des Jardins, avrebbero utilizzato documenti relativi a un caso di pornografia infantile senza permesso. Balenciaga ha fatto un passo indietro prendendosi le proprie responsabilità nel non aver accuratamente supervisionato gli scatti della prima campagna (quella coi peluches) e che rispetto alla seconda tutti gli oggetti presenti venivano in realtà da terze parti. Wwd riporta che il brand avrebbe inoltre rivisto la decisione di passare per vie legali nei confronti della casa di produzione.
Insieme seguito all’accaduto The Business of Fashion ha deciso di revocare a Demna il ‘Global Voices Award 2022’: “All’inizio di quest’anno. ha spiegato la testata – abbiamo invitato il Direttore creativo di Balenciaga, Demna, a BoF Voices, per ricevere il nostro Global Voices Award 2022. A BoF teniamo molto alla sicurezza dei bambini. E come molti, abbiamo cercato la verità su come i bambini sono apparsi con prodotti ispirati al bdsm nelle recenti immagini della campagna di Balenciaga, che sono del tutto incoerenti con i nostri valori. Di conseguenza, quest’anno non assegneremo a Demna il Global Voices Award. Tuttavia, abbiamo chiesto alla dirigenza di Balenciaga di venire a Voices per assumersi la responsabilità della pubblicazione di queste immagini e offrire una spiegazione. Al momento hanno rifiutato il nostro invito, ma BoF rimane disponibile ad avere questa importante conversazione”.
Infine, venerdì il British Fashion Council ha confermato che, dopo aver parlato con Balenciaga, “il marchio ha deciso di non partecipare” ai Fashion Awards previsti per stasera a Londra. Demna era originariamente in nomination per la sessione Designer of the Year, insieme a colleghi come Miuccia Prada e Pierpaolo Piccioli per Valentino. Il Bfc ha confermato che il suo nome non è più nell’elenco per il premio.