Pvh punta a internalizzare il womenswear. Il gruppo newyorkese proprietario, tra gli altri, di Tommy Hilfiger e Calvin Klein ha annunciato l’intenzione di abbandonare il suo rapporto di licenza, ormai di lunga data, con il gruppo G-III (a cui fanno capo i marchi Donna Karan, Dkny, Karl Lagerfeld, Sonia Rykiel e Vilebrequin), nell’ambito del suo piano strategico di crescita pluriennale.
In quest’ottica, il player della Grande Mela ha esteso la durata degli accordi di licenza all’ingrosso per i marchi ammiragli Tommy Hilfiger e Calvin Klein, che in Canada e negli Stati Uniti scadranno entro il 2027 in modo da garantire una transizione fluida per i consumatori e partner wholesale dei due brand.
“Questa mossa – ha spiegato il CEO del gruppo Stefan Larsson – è un importante passo successivo nell’ambito del PVH+ Plan, il piano di crescita strategica pluriennale di PVH, per sbloccare il pieno potenziale dei nostri due marchi iconici nel mercato nordamericano. Portando gradualmente le principali categorie di prodotto all’interno dell’azienda saremo in grado di attingere dall’esperienza dei nostri team globali e di collegarli completamente alla supply chain”.
Intanto, Pvh ha chiuso il terzo trimestre del suo anno fiscale con ricavi in flessione del 2% (+7% a valuta costante) a 2,28 miliardi di dollari (circa 2,18 miliardi di euro), superando comunque il consensus che oscillava tra 2,10 e 2,15 miliardi. L’utile per azione è stato pari a 2,60 dollari, contro i 2,17 attesi dagli analisti. Il titolo, in risposta, è in rialzo del 3,55% in Borsa questa mattina.