Il mondo del jeans si dà appuntamento oggi e domani al Superstudio Più, a Milano, per la nuova edizione di Denim Première Vision. Il salone dedicato al denim continua infatti il suo tour europeo e dopo Berlino, che l’ha ospitato lo scorso giugno, porta in Italia 60 espositori, provenienti da 14 Paesi. Isko dalla Turchia, Kurabo dal Giappone, Kassim Denim dal Pakistan e Tavex dal Marocco sono solo alcuni dei nomi presenti tra i produttori di tessuti indigo, ma non mancheranno realtà italiane come Fabritex, Fashionart, Ribbontex e Officina +39.
Il programma include una serie di seminari online e in presenza per i team creativi, tre forum per approfondire i trend spring-summer 2024 e workshop per conoscere le tecniche di lavorazione del denim. Per la seconda stagione torna inoltre l’iniziativa The Denim Fashion District, che permette ad alcuni fashion brand di abbigliamento e accessori di anticipare a Milano le loro collezioni create in partnership con gli espositori.
Sullo sfondo i dati di andamento del settore: il mercato del denim è previsto in aumento a 79,1 miliardi di dollari (circa 77 miliardi di euro) per il 2026, dai 57,3 miliardi stimati nel 2020. Le stime sono di ReportLinker.com, che nel report ‘Global Denim Jeans Industry’ inquadra un tasso di crescita annuale composto (cagr) del 4,8 per cento. Nel dettaglio, le vendite sul canale fisico dovrebbero raggiungere i 60,8 miliardi di dollar (cagr stimato del 3,7%), mentre l’online evidenzia un’incidenza minore (sfiora il 18% del totale), ma crescerà a un cagr del 9,2 per cento.
In agenda a Denim Première Vision anche vari approfondimenti su temi quali la sostenibilità, la digitalizzazione e le sfide della produzione. Il 23 novembre è previsto, tra gli appuntamenti, il talk dal titolo “How is Made in Italy facing present and future challenges?”, a cui parteciperanno Matteo Marzotto (presidente di Minerva Hub), Andrea Rambaldi (proprietario di Fashion Art), Carlo Parisatto (CEO e commercial director di Cadica) e Ugo Ghilardi (CEO di Itema Group).