Continua la crescita di Drop | e-business & love!, e-commerce provider con una storia ventennale alle spalle che anche quest’anno ha nuovamente conquistato il titolo di Campione della Crescita pubblicato da La Repubblica Affari & Finanza, scalando le posizioni della classifica delle aziende italiane in maggiore espansione economica.
Già nel 2021, Drop ha dimostrato numeri con un aumento fuoriscala chiudendo l’anno con 24 milioni di euro di fatturato e un ebitda da 1,3 milioni di euro. Nell’anno in corso, l’azienda ha riconfermato la fiducia già conquistata di brand internazionali come Stella McCartney, Ducati, Barilla, Save The Duck, La Sportiva, OAMC, Corneliani, Lardini, e ha costruito una nutrita pipeline di altri brand in ingresso.
Grazie alla sensibilità maturata in 20 anni nei temi dell’e-business che l’ha portata ad un approccio sempre più sartoriale ed adattivo, Drop proietta un 2022 con un’ulteriore crescita a due cifre che la vedrà superare i 30 milioni di fatturato lanciandosi verso i 2 milioni di ebitda.
Ma quali sono le basi di questo successo?
Alfredo Celiberti, CEO & Founder di Drop, ci elenca il suo “trio vincente”:
- organizzazione
- tecnologia
- cultura
Nel dettaglio, Celiberti ci racconta: “Dal punto di vista tecnologico l’azienda sta puntando da anni su partnership selezionate e solide che vanno a formare lo stack tecnologico ideale per progetti e-business di alto profilo come ad esempio Adobe (Magento), Pimcore, Shopware, Sanity, Adyen, Klarna, Paypal, Google. Mentre sul fronte organizzativo, lo scenario evolve ad una velocità che richiede organizzazioni più snelle e scalabili. Il nostro settore sta vivendo un periodo con accelerazioni senza precedenti: omnicanalità, AI, nuovi assetti headless, il ruolo fondamentale della visual interaction ed un sempre più alto e consapevole interesse da parte del mercato. Tutto questo ci ha indotto a rivedere profondamente le logiche organizzative; dimenticate per sempre gli antichi assetti piramidali abbiamo messo in primo piano fiducia, autonomia, team dinamici e leadership”.
Secondo Drop, l’organizzazione e la trasformazione hanno basi nella cultura:
“Crediamo nell’equilibrio, una combinazione armoniosa tra persone, numeri e tecnologie. Preferiamo definirci people centric piuttosto che customer centric cercando la sostenibilità in primis sul piano umano”, conclude Celiberti.