Autry Action People ha svelato le nuove mosse strategiche durante una serata speciale a Milano. Il brand di sneakers e casualwear, rilanciato nel 2019 dall’imprenditore Marco Doro insieme ad Alberto Raengo e Gino Zarrelli, è oggi parte della holding Fine Sun che fa capo a Made in Italy Fund di Quadrivio e Pambianco. Il marchio ha celebrato l’apertura del temporary show-room presso la Fabbrica Orobia, a pochi passa dalla Fondazione Prada, uno spazio di circa 2500 metri quadrati che da oggi e fino alla fine di novembre ospiterà le collezioni uomo, donna e bambino della stagione autunno/inverno 2023-24.
Presentato da Fiammetta Cicogna, l’evento ha visto susseguirsi alcune delle figure chiave del management del marchio tra cui il CEO Mauro Grange e il presidente Patrizio di Marco. Sul palco è salito anche l’attore italiano Stefano Accorsi che, attraverso un monologo, ha raccontato alcune storie legate a diversi Action People.
“Stasera celebriamo il primo lancio della comunicazione di Autry – ha spiegato a PambiancoTV Grange -. In particolare stiamo celebrando gli Action People e presentando il Forever Roadtrip, un viaggio in tre tappe che, partendo dagli Stati Uniti e arrivando poi in Europa e infine in Asia, è pensato per interagire direttamente con gli Action People rendendoli protagonisti del nostro brand”. Lo slogan di Autry spiega chi siano gli Action People: ordinary people that are making extraordinary things. “Si tratta di gente comune che crede nel futuro e in sé stessa, che dà il meglio per andare avanti. Stasera abbiamo raccontato storie di Action People come il fondatore di Netflix e il padre delle campionesse Serena e Venus Williams. Abbiamo deciso adesso di dare voce a queste persone per il semplice fatto che siamo arrivati a numeri talmente importanti in termini di clienti finali che ci sembra corretto dargli voce”, ha dichiarato il manager.
Il Forever Road trip prenderà avvio dal mese di gennaio: “È un viaggio che vogliamo percorrere a tappe, per la prima stagione, partiremo da Los Angeles per poi arrivare a Las Vegas, Dallas, Austin e fino a New York dove andremo ad intercettare gli Action People, tra cui celebrities che rispecchiano la filosofia di Autry, a cui si aggiungeranno tappa per tappa anche gli heroes locali con cui costruiremo delle storie rendendoli partecipi del nostro successo e della nostra piattaforma digitale”, ha continuato l’amministratore delegato.
In termini di fatturato, il marchio ha chiuso lo scorso marzo il bilancio 2021, basato su 15 mesi di operatività, con un fatturato di 30 milioni di euro ed ebitda pari a 9 milioni. Autry chiuderà il 2022 con un fatturato di circa 100 milioni e per il prossimo esercizio si prevede una crescita di un ulteriore 50 per cento. “Avremmo potuto fatturare molto di più – confida il manager – ma sinceramente non riusciamo a produrre la quantità di scarpe che potremmo commercializzare, in questo momento ne vendiamo oltre un milione all’anno. I mercati più importanti per noi sono, oltre all’Italia da dove il brand è ripartito, Corea, Francia e Germania. Anche se siamo presenti da poco, anche gli Stati Uniti stanno performando molto bene. Ovunque arrivi sul mercato c’è un amore profondo per Autry. Il segreto non so quale sia, credo dipendo dal grande heritage, dal massimo comfort cui si aggiungono la distribuzione in negozi selezionati e il prezzo affordable”. Arrivato negli Usa lo scorso settembre, attualmente le collezioni sono in vendita da player del calibro di Saks Fifth Avenue, Nordstrom e Neiman Marcus, dove, oltre ai modelli iconici di sneakers Medalist, Dallas, Open e Bob Lutz, è presente anche l’apparel.
“Abbiamo un progetto enorme ed innovativo per quanto concerne il mondo retail che partirà dal nostro primo flagship store e si declinerà su corner e pop-up, è importante la connessione tra tutti i nostri canali di vendita, deve esserci massima integrazione”, conclude il CEO.