È anche la ripresa della Cina a trainare il terzo trimestre di Hermès, che ha annunciato un aumento dei prezzi nel 2023, in risposta all’incremento dei costi e alle fluttuazioni valutarie. Nei nove mesi alla fine di settembre, la maison di Parigi ha registrato ricavi per 8,61 miliardi di euro, con un balzo del 30 per cento. Nel solo Q3 la progressione è stata di oltre 32 punti percentuali per 3,14 miliardi, meglio di quanto atteso dalla Borsa di Parigi, con analisti fermi a un +15,3 per cento. In avvio di seduta, le azioni di Hermès segnavano un +3 per cento.
“La buona performance del terzo trimestre – ha commentato Axel Dumas, executive chairman di Hermès – riflette la desiderabilità delle nostre collezioni in tutto il mondo e l’importanza dei nostri valori. Andiamo avanti con fiducia e cautela, pur continuando a rafforzare il nostro modello integrato, radicato in Francia e impegnato nella creazione di posti di lavoro”.
Guardando ai mercati, l’Asia evidenzia il risveglio dell’Ex Celeste Impero: il turnover nel continente (escluso il Giappone) è aumentato del 21% (+34% nel solo Q3), con la Cina in rimbalzo dopo il recente round di chiusure imposte dalle recrudescenze del Covid-19. In positivo, nei nove mesi, anche Giappone (+21%), Americhe (+28%), Europa (+25%, escluso il mercato domestico della griffe) e Francia (+28 per cento). Quanto invece alle categorie merceologiche, le vendite della divisione pelletteria e selleria, la divisione di maggior impatto per Hermès, sono cresciute del 13% nei tre mesi, confermando l’appetibilità delle sue it bags. I dati del colosso di rue du Faubourg Saint-Honoré suggeriscono che “la domanda globale di beni di lusso non si è ancora normalizzata”, ha spiegato a Reuters Luca Solca, analista di Bernstein.
A fine settembre, ha spiegato la società in una nota, i tassi di cambio hanno avuto un impatto positivo sui ricavi per 451 milioni di euro. “Probabilmente attueremo aumenti dei prezzi tra il 5 e il 10 per cento”, ha dichiarato Eric du Halgouet, executive vice president of finance di Hermès. Rispetto all’aggiornamento dei listini, la maison si mostrata tendenzialmente più moderata rispetto ai competitor, che hanno alzato i prezzi in modo aggressivo durante la pandemia. Hermès, che ha delle liste d’attesa per le sue borse e che limita i quantitativi di produzione per mantenere l’esclusività, ha aumentato i prezzi di circa il 4% quest’anno e dell’1,5-2% (in media) negli anni passati. Questo – ricorda Reuters – si confronta, ad esempio, con i rincari a due cifre operati di Chanel.
Dando conferma della sua espansione, la griffe ha infine affermato che accelererà la campagna di assunzioni nel secondo semestre, dopo aver aggiunto 800 persone al proprio organico nei primi sei mesi e aumentato gli stipendi di tutti i dipendenti europei.