Si è svolta ieri a Firenze la terza edizione de Gli Stati Generali della Pelletteria, il convegno annuale voluto e promosso da Assopellettieri e organizzato in co-promozione con il Comune di Firenze, un appuntamento che, nell’arco di tre anni, si è imposto come momento chiave per il settore, l’occasione per fare il punto sullo stato del comparto e confrontarsi su scenari e strategie future mettendo insieme imprese, istituzioni e rappresentanti del mondo della politica. A inaugurare i lavori del convegno, il saluto del sindaco di Firenze Dario Nardella, che nel suo discorso ha auspicato un intervento più deciso dell’Europa a sostegno della crisi energetica e un impegno della politica per una tempestiva semplificazione burocratica del Paese.
“Un segnale di consenso importante ci arriva dal numero di presenze registrate a questa terza edizione de Gli Stati Generali Della Pelletteria – ha dichiarato il presidente di Assopellettieri Franco Gabbrielli -, che conferma l’impegno dell’Associazione per la costruzione di un dialogo proficuo con le istituzioni e di un network tra imprese che ne favorisca il confronto e la crescita. Lo studio strategico che abbiamo scelto di realizzare con The European House – Ambrosetti va esattamente in questa direzione. Le istituzioni governative però devono fare la loro parte supportandoci con una politica industriale strutturata che tuteli chi fa impresa”.
In apertura, l’intervento di Matteo De Rosa, CEO di Lvmh Métier d’Art, che ha confermato come fare sistema sia la soluzione per affrontare con successo, tutti insieme, le sfide del settore: “Non è più sufficiente il savoir- faire, la creatività, la qualità del prodotto e la ricerca della perfezione per emergere, ma i grandi gruppi sono alla ricerca di imprese che vogliano crescere e abbiano la maturità di poterlo fare guardando al futuro.” De Rosa ha inoltre sottolineato anche “l’esigenza di una politica industriale strutturata in grado di supportare l’internazionalizzazione, ma anche di realizzare politiche del lavoro efficienti e socialmente sostenibili con un’attenzione speciale alla formazione”.
Un approfondimento speciale è stato dedicato alla presentazione dei risultati emersi dallo studio strategico condotto da The European House-Ambrosetti insieme ad Assopellettieri e guidato da un advisory board composto da dieci rappresentanti di brand, dodici aziende di pelletteria e dai rappresentanti delle aziende sponsor quali Unic, Intesa San Paolo, Gi Group e Mirta. “La pelletteria, in forte espansione a livello mondiale nonostante il periodo di crisi, si prevede continuerà a crescere a un ritmo del 6,5% annuo – ha spiegato Flavio Sciuccati, senior partner – director of the global fashion unit, The European House – Ambrosetti e curatore dello studio -. Per la maggior parte dei brand del lusso è la categoria più importante a livello di vendite. In questo quadro l’Italia rappresenta il primo Paese in Europa per addetti e il saldo commerciale della filiera è il più alto tra i principali settori manufatturieri. La struttura del settore tradizionalmente molto frammentata – 5000 aziende con una dimensione media inferiore ai 10 addetti – è oggi in trasformazione e sta andando verso una lenta crescita dimensionale. Il numero di aziende di capitali e quello degli addetti sono in aumento del 15%. Un cambiamento necessario per far fronte alle maggiori sfide di compliance e sostenibilità e parallelamente di miglioramento e innovazione dei processi interni. La dimensione aziendale rappresenta infatti la condizione per la sostenibilità economica: le aziende capofila (quelle di medie dimensioni), godono di marginalità migliore, trainando anche le micro aziende che sono parte del loro network. La principale emergenza da affrontare è l’attrazione della forza lavoro: solo in Toscana si prevedono 2.550 nuovi inserimenti, il 56% dei quali è considerato difficile in parte a causa dalla mancanza di candidati, in parte per la preparazione inadeguata”.
A partire da questa analisi, le strategie per il futuro sono state individuate in diverse aree di azione. Tra le proposte, quella di mettere a punto un forte storytelling che valorizzi il bello del settore e dell’Italia, avviando un osservatorio permanente per misurare l’eccellenza. Poi, accrescere la “percezione esterna” di sostenibilità del settore mettendo in risalto le sue caratteristiche chiave di prossimità̀ della filiera, circolarità̀ del materiale, ma anche favorire le relazioni tra monte e valle della filiera e formulare un piano di formazione, attivando iniziative mirate e dando valenza sistemica all’offerta formativa. Un tema importante affidato ad Assopellettieri è quello dell’attrattività verso i giovani. In questo senso la proposta è quella di attivare, con il supporto delle istituzioni, un piano di comunicazione per favorire la cultura d’impresa e attrarre i giovani verso la manifattura. Al governo e alle Istituzioni è invece indirizzata la richiesta di favorire la crescita dimensionale delle aziende attraverso aggregazioni tramite incentivi fiscali e favorire la tenuta delle imprese (in particolare le Pmi) in momenti di difficoltà, promuovendo il sostegno da parte degli istituti di credito e la collaborazione tra istituti di credito e grandi brand.
Trasparenza, tracciabilità della filiera produttiva, la trasformazione digitale e innovazione tecnologica a supporto dell’internazionalizzazione sono i temi che hanno animato la prima tavola rotonda, mentre il secondo talk si è concentrato sui temi della supply chain.