Il nodo dell’inflazione inizia a farsi sentire nei bilanci trimestrali dei grandi retailer di moda americani. Che, infatti, hanno dovuto tagliare le stime di crescita per il 2022. Ma, guardando i conti di Abercrombie & Fitch e Gap, che hanno diffuso nei giorni scorsi i dati del secondo trimestre fiscale, c’è una tendenza in atto che segna, forse, il rientro alla normalità dopo la lunga parentesi del Covid. In entrambi i casi, i marchi che hanno guadagnato di più, quelli che hanno aumentato le vendite in modo decisivo sono stati i due brand meno legati al mondo casual, ovvero Abercrombie e Banana Republic, segno che l’abbigliamento casual e athleisure potrebbe aver superato il picco.
Entrando nel dettaglio dei conti, Abercrombie & Fitch nel secondo trimestre dell’esercizio fiscale 2022 ha realizzato vendite per 805,09 milioni di dollari (804,98 milioni di euro), in calo del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mancando le stime degli analisti. Le vendite del marchio casual Hollister, che rappresenta oltre il 50% del business, sono diminuite del 15% nel secondo trimestre a 436,93 milioni di dollari, mentre il brand Abercrombie, considerato più esclusivo, ha registrato un aumento delle vendite del 5 per cento a 368,15 milioni di dollari. Proprio in funzione di questi risultati, il gruppo ha comunicato che rinnoverà il suo inventario eliminando l’abbigliamento casual e athleisure e introducendo collezioni più eleganti in vista delle principali festività natalizie. Sul fronte dei dati, il gruppo ha realizzato una perdita netta di 16,8 milioni di dollari nel secondo trimestre, mentre un anno fa aveva generato un utile netto di 108,50 milioni di dollari. Nel primo semestre il giro d’affari ha subito un leggero calo dell’1,7%, a 1,61 miliardi di dollari. A fronte di questi risultati, ha comunicato, inoltre, il taglio delle stime per l’anno in corso rispetto alla precedente previsione di una crescita stabile al 2%, sottolineando la crescente concorrenza in un contesto di inflazione in aumento. Prevede inoltre un margine operativo per l’intero anno compreso tra l’1% e il 3%, inferiore a quanto precedentemente stimato tra il 5% e il 6 per cento.
Gap ha chiuso il Q2 con ricavi netti a 3,86 miliardi di dollari (3,84 miliardi di euro), superando le attese di hanno superato le aspettative di 3,82 miliardi. Il risultato, seppur positivo è però inferiore ai risultati dello stesso periodo di un anno fa, registrano un calo dell’8 per cento. In controtendenza i risultati di Banana Republic che ha visto un aumento delle vendite del 9 per cento. Nonostante il risultato, il gruppo ha comunicato di aver rivisto le previsioni annuali a causa dell’accumulo di scorte della tiepida domanda di articoli Old Navy.
