Cambio al vertice di Adidas. Il colosso tedesco dello sportswear ha annunciato che l’attuale CEO del gruppo Kasper Rorsted, nominato al vertice della società a fine 2016, cederà le redini del gruppo l’anno prossimo, nel 2023. La ricerca del successore è iniziata, precisa la società in un comunicato e la decisione è stata presa di comune accordo, specificano le parti.
Thomas Rabe, Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Adidas AG, ha ringraziato Kasper Rorsted a nome del Consiglio ha sottolineato come durante il mandato Rorsted abbia “riposizionato strategicamente l’azienda e ha accelerato la sua trasformazione digitale. Sotto la guida di Kasper, Adidas ha notevolmente migliorato le sue capacità digitali e ha aumentato le sue vendite online di oltre cinque volte. In Nord America, il più grande mercato di articoli sportivi del mondo, Adidas ha raddoppiato le sue vendite. (…) Dopo tre anni difficili, segnati dalle conseguenze economiche della pandemia di COVID-19 e dalle tensioni geopolitiche, è ora il momento giusto per avviare una transizione di CEO e aprire la strada alla ripartenza. Siamo lieti che Kasper garantirà una transizione graduale al timone dell’azienda durante i prossimi mesi insieme al Consiglio di sorveglianza e al Consiglio esecutivo di Adidas AG”.
Come specificano le testate tedesche, nell’agosto 2020 il Consiglio di Sorveglianza ha prorogato il suo contratto di cinque anni fino alla fine di luglio 2026. La società non ha comunicato se avrebbe ricevuto un’indennità di fine rapporto per la sua partenza anticipata.
La partenza annunciata di Rorsted arriva poche settimane dopo che Adidas ha emesso un avviso di profitto dopo che le sue vendite sono state colpite da blocchi e boicottaggio dei consumatori in Cina, compensando il forte slancio nei suoi mercati chiave occidentali. Rorsted è entrato in Adidas alla fine del 2016 dalla società tedesca di beni di consumo Henkel AG.
“A causa delle continue e diffuse restrizioni legate alla politica zero-Covid, Adidas prevede che i ricavi nella Greater China diminuiranno a doppia cifra per il resto dell’anno fiscale”, ha affermato l’azienda in una nota ufficiale, sottolineando appunto il perdurare delle difficoltà nel mercato asiatico. La società prevede ora una crescita “mid- to high-single-digit rate”, ovvero tra il 5% e il 10% delle vendite complessive, in particolare grazie alla sua attività negli Stati Uniti e in Europa, rispetto alla precedente previsione di chiusura in crescita tra l’11% e il 13 per cento.