Kiton ha traslocato a Palazzo Senato, ma solo per una sera. Il luxury brand partenopeo ha allestito un evento speciale durante l’attuale edizione di Milano Moda Uomo. Venerdì scorso la collezione primavera/estate 2023 non è stata presentata nel consueto headquarter di via Pontaccio ma all’interno del cortile dell’edificio realizzato nel XVII secolo, originariamente sede del Collegio Elvetico, oggi dimora dell’Archivio di Stato.
Un’enorme sfera rossa ha personalizzato l’ingresso; il simbolo di ‘Red Dot’, un segno grafico ricamato su tutti i capi, che dà il nome a un contenitore per la divulgazione culturale, parte dell’heritage Kiton. Un cerchio rosso in cui convergono valori come tradizione, artigianalità, qualità, ricerca e innovazione. Quella di Milano è stata la prima di una serie di iniziative targate ‘Red Dot’, eventi itineranti nel mondo che promuoveranno la sartorialità, il mecenatismo, lo sguardo verso il futuro, la sostenibilità e l’eleganza all’interno di un format che prevederà anche esclusive degustazioni culinarie ed intrattenimento musicale.
“Dopo due anni di pandemia – spiega a PambiancoTV lo storico CEO del brand Antonio De Matteis durante l’evento – per la prima volta sarebbero potuti venire tutti quindi è stato giusto incontrarci in una location speciale come Palazzo Senato e presentare ‘Red Dots’, un progetto di pop up store per il mondo, un’occasione unica. ‘Red Dots’ porterà Kiton in zone dove non siamo ancora presenti come i resort, divulgheremo sempre di più il nostro marchio, la nostra filosofia”.
Kiton ha chiuso il 2021 a quota 130 milioni, in linea con il 2019 e in netto aumento rispetto ai 100 milioni del 2020. “L’ultimo esercizio ha visto una crescita del 32% e speriamo che quest’anno faccia altrettanto con un’importante crescita”, dichiara il manager. “Kiton vende in tutto il mondo, l’85% del fatturato deriva dall’estero, in questo momento gli Stati Uniti e l’Europa stanno trainando il mercato, ci spiace per la Russia ma nonostante questo il 2022 sarà un anno molto importante”, anticipa De Matteis.
Il CEO ritiene che per tornare ai livelli pre-Covid il made in Italy debba puntare qualità: “Non significa solo come è fatto un capo ma anche lo stile, la ricerca dei materiali, dei volumi. Essere al 100% + 1 sempre attenti a quello che si fa e con grande passione”.
Per quanto concerne il campo green gli indumenti Kiton puntano sulla durabilità: “I nostri capi sono fatti per durare nel tempo, nessuno più di noi può parlare di sostenibilità, i nostri abiti non si buttano mai, sicuramente non siamo parte del fast fashion”, conclude circondato da 32 outfit maschili e 12 femminili della collezione mentre gli ospiti gustano specialità campane, proprio come da programma di ‘Red Dot’.
