Il tessile italiano, settore da oltre 5 miliardi di euro di fatturato annuo, stima un ritorno ai livelli pre-Covid19 nel 2022, consapevole che sul rilancio peseranno i prezzi delle materie prime e l’aumento vertiginoso del costo dell’energia. Come noto, il Tessile-Abbigliamento italiano è stato tra i settori industriali più colpiti dalla pandemia; nell’ambito della filiera, peraltro, la tessitura è tra i comparti che più hanno accusato il contraccolpo, a fronte di un brusco raffreddamento della domanda sia interna sia estera senza precedenti di simile portata. Se il 2021 ha confermato un andamento in chiaroscuro, l’anno appena iniziato dovrebbe riservare una maggiore stabilità. A dare un segno di forza è sicuramente la 34esima edizione di Milano Unica, fiera di riferimento dei tessuti e degli accessori di alta gamma per l’abbigliamento donna e uomo, in calendario in presenza oggi e domani. I riflettori sono puntati sulle collezioni Primavera/Estate 2023, insieme ai trend, le novità e le suggestioni per la moda di alta gamma. Dall’Area Tendenze e Sostenibilità al ritorno dei Japan e Korea Observatory, dalle aree speciali alle iniziative dei nostri partner e sponsor, Milano Unica si conferma ricca di stimoli e contenuti creativi, unici come la manifestazione. A fare il punto sulla fiera e temi cruciali per il settore tessile è Alessandro Barberis Canonico, presidente di Milano Unica.
Quali sono i mercati esteri da cui storicamente registrate l’incoming maggiore? Su quali potremo contare maggiormente questo febbraio?
Al momento è difficile diffondere una stima precisa delle presenze. Avendo maggiori espositori (344 espositori, +27% rispetto a luglio 2021) presumiamo una maggior affluenza rispetto a luglio 2021. Degli espositori presenti, 41 sono specialisti dei tessuti per abbigliamento femminile, 30 per l’uomo e 74 le aziende di accessori, per gli altri la produzione copre menswear, womenswear e bambino. Quanto ai, buyer, purtroppo siamo già sicuri che l’Asia non parteciperà e che anche dagli Stati Uniti l’incoming sarà penalizzato da misure restrittive e quarantene. La maggior parte dei visitatori saranno italiani, austriaci, spagnoli, portoghesi, francesi, tedeschi, nordeuropei e, in piccola parte, provenienti dal Regno Unito. Est Europa e Russia saranno altri mercati mancanti, poichè non viene riconosciuto il vaccino Sputnik in Italia.
Ci sono delle novità nel layout espositivo?
Il layout rimane lo stesso. Oltre alle sezioni specialistiche di Ideabiella e Shirt Avenue, Moda In annovera alcuni specifici comparti: Accessori, Tessuti Cotton/Woolly, Tessuti Silky Print, Tessuti Lace & Embroidery, Tessuti Knit. Ci sono poi le aree speciali identificate in: Japan Observatory, Korea Observatory, Innovation Area, Disegnatori. Per questa 34° edizione il contenuto della Cerimonia Inaugurale vedrà protagonista la cultura della formazione nell’industria tessile italiana, come investimento sui giovani diplomati degli istituti tecnici specializzati, che saranno il patrimonio del futuro e il valore fondante della filiera. Un gesto per raccontare un tema cruciale per le aziende, che determina la grande importanza della continuità per il sistema. Obiettivo dell’appuntamento è parlare di formazione nei suoi aspetti di attrattività azienda tessile oggi, formazione legata alle nuove competenze tecniche, valori culturali legati alle scelte familiari nella ricerca del lavoro e carriera scolastica. Dopo un giro di saluti istituzioni a cui partecipano Cirillo Marcolin – Presidente Confindustria Moda, Sergio Tamborini – Presidente Sistema Moda Italia, Carlo Maria Ferro – Presidente agenzia ICE, si entra nel vivo della tavola rotonda moderata da Giulia Crivelli, redattore fashion de Il Sole 24 Ore con gli interventi di Gianni Brugnoli – Vice presidente di Confindustria con delega al Capitale Umano, Paolo Bastianello – Presidente Comitato Education Confindustria Moda, Roberto Peverelli – Presidente Rete Tam, Francesco Ferraris – Presidente Gruppo Giovani Sistema Moda Italia e la testimonianza di due giovani ex studenti TAM. A completare la ricca cerimonia, il Ministro Patrizio Bianchi che si aggregherà per un saluto.
Il 2021 ha posto le aziende del settore di fronte a diverse problematiche legate alla supply chain e all’approvvigionamento. Questo tema caratterizzerà anche l’andamento 2022?
Purtroppo ancora sì, abbiamo visto un forte aumento del costo delle materie prime a cui si è aggiunta una carenza di spazi logistici e rincaro trasporti. Altra problematica che sta influenzando le aziende di settore è il rincaro dell’energia elettrica che va a gravare sui costi delle aziende.
2020 e 2021 hanno registrato diverse operazioni di aggregazione M&A nel settore tessile in Italia. Cosa ci dice questa tendenza?
Le aziende della filiera cercano di unirsi e far sistema per essere sempre più competitivi.
Euratex è al lavoro su direttive per il tessile sostenibile in Europa. Come si qualificano le produzioni italiane rispetto al tema della sostenibilità?
Parlando di sostenibilità, le aziende manifatturiere italiane si posizionano alte poiché già da tempo investono in pratiche sostenibili tutelando le persone, l’ambiente e il prodotto. Non a caso siamo uno dei Paesi con più certificazioni e riconoscimenti in materia.