La moda si aggiudica il secondo gradino sul podio degli acquisti del Black Friday, preceduta solamente e, per pochissimo, dai prodotti high tech. Secondo un sondaggio condotto da Swg per Confesercenti, un italiano su tre ha previsto di comprare durante il famoso venerdì nero dello shopping, facendosi sedurre dall’opportunità di aggiudicarsi items super scontati, per una spesa media di 144 euro a testa e oltre 1,7 miliardi in totale.
L’indagine è stata condotta su un doppio campione di consumatori e imprenditori del commercio in cui si precisa che gli acquisti avverranno non solo online, anche se l’e-commerce resterà comunque preponderante; infatti, le vendite online coinvolgeranno il 46% dei consumatori, ma contemporaneamente circa 100mila i negozi fisici aderiranno alla giornata con sconti medi a partire dal 30 per cento. Questi ultimi però avranno più problemi di visibilità e solo il 18% delle persone andrà a comprare in-store, mentre un 26% adotterà un approccio omnichannel e, infine, solamente il 10% deciderà al momento quale canale scegliere. In due casi su tre le offerte dureranno per l’intero weekend.
Ma entrando nel fulcro della ricerca, dall’analisi è emerso che chi comprerà durante il Black Friday anche quest’anno cercherà soprattutto prodotti tecnologici, indicati dal 45%, ma immediatamente seguiti dai prodotti di moda, che dimostrano un appeal sempre più forte, confermato dal fatto che il 44% degli acquirenti sarà in cerca di abbigliamento, calzature e accessori. Infatti, se si confrontano i dati attuali con quelli pre-pandemia l’impennata del comparto fashion è evidente; nel periodo in questione gli interessati ad abbigliamento, calzature e accessori erano appena il 26 per cento.
Il 17% del campione esaminato da Swg e Confesercenti indica altre tipologie di beni e servizi, dai prodotti enogastronomici ai cosmetici, e per il 54% la ricerca è già focalizzata sui regali di Natale. Inoltre, al fatturato di 1,7 miliardi previsto, vanno aggiunti altri 500 milioni di spesa già effettuata dal 17% degli italiani che hanno acquistato in occasione delle campagne promozionali “pre-promozioni”, condotte dalle grandi piattaforme di e-commerce, come Amazon tra gli altri, e dalle grandi catene di retail multichannel già da ottobre.
«Il Venerdì nero rappresenta sicuramente un’opportunità, ma anche una sfida per le piccole imprese del commercio di prossimità – sottolinea Confesercenti -. Se, infatti, da un lato si presenta come una chiara occasione anche per i negozi della distribuzione tradizionale, dall’altro si fa sentire sempre più lo squilibrio tra le forme distributive, sia sul piano delle risorse da dedicare alle campagne pubblicitarie, sia su quello fiscale».
Non resta che aspettare l’esito del weekend, ricordando che solamente meno di un mese fa sono avvenute le celebrazioni del Singles’ Day, festività orientale consacrata allo shopping più sfrenato, che si è chiusa però con il tasso di crescita più basso di sempre. Ma, in ogni caso, i clienti delle piattaforme di Alibaba hanno speso complessivamente 540,3 miliardi di yuan (pari a circa 74 miliardi di euro), quindi un ammontare superiore di circa l’8,5% a quello realizzato l’anno scorso. Nel 2020, l’incremento era stato del 26%, ma non è una sorpresa: gli addetti ai lavori si aspettavano un rallentamento dovuto a un’economia più lenta e un controllo normativo più rigoroso.